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"Basta inquinamento dal Casilino 900"

Casilino 900

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Fumo nero e maleodorante dal campo nomadi Casilino 900. Gli abitanti di viale dei Romanisti e del quartiere di Torrespaccata sembra debbano rassegnarsi: il problema si ripete quasi ogni sera. Devono rinunciare ad aprire le finestre, a usare poco i condizionatori che si intasano con quel fumo nero, a soffrire il caldo e a respirare aria carica delle esalazioni derivate dalla bruciatura di gomme e plastica dei cavi elettrici. Ennesimo segnale d'allarme la protesta in strada dello scorso 28 maggio da parte di una sessantina di residenti. «C'è ancora una mancanza di risposte delle istituzioni sul degrado in tutta la zona – sottolinea Bruno Di Venuta, presidente del Comitato di quartiere Torrespaccata - Inutili le preoccupazioni e gli allarmi lanciati anche dal professore Aiuti, presidente della Commissione Sanitaria del Comune per l'inquinamento del suolo e dell'aria causati dalla presenza dei rottamatori e dal Casilino 900». Programmazione e sforzi per sanare la situazione del Casilino 900, si susseguono continuamente, con l'obiettivo finale del trasferimento del campo. Intanto, nonostante i controlli e le dichiarazioni dei capi clan rom, continuano i roghi di cavi elettrici per ricavare rame: quelle colonne di fumo nero e il cattivo odore di gomma e plastica bruciata non sono segno di grigliate all'aperto, o di fuochi accesi per riscaldarsi. Il degrado in zona colpisce però su più fronti. Il Comitato lamenta come durante la giornata la sezione centrale di viale Togliatti sia utilizzata dagli sfasciacarrozze per depositare auto e mezzi pesanti da rottamare, come loro i clienti parcheggino lungo i marciapiedi esterni riducendo il passaggio per le auto a una corsia scarsa. In ultimo, la presenza della prostituzione con lucciole, in prevalenza di etnia africana, che hanno aperto la rete e la siepe di recinzione del parco fra viale Togliatti e viale dei Romanisti: da lì entrano per «ospitare» i clienti.

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