Regole Ncc, si va verso la proroga
La soluzione per nuove regole che finalmente mettano «pace» tra due categorie troppo spesso in conflitto tra loro, quella dei tassisti e quella dei noleggiatori con conducente, sembra ancora lontana anni luce. Vanno a rilento, infatti, i lavori del tavolo interministeriale voluto dal ministro Matteoli all'indomani della sospensione dell'emendamento al decreto Milleproproghe, che di fatto avrebbe vietato agli Ncc di esercitare in un comune diverso da quello di rilascio dell'autorizzazione. Una sospensione voluta proprio per cercare una mediazione comune che tuttavia tarda ad arrivare, nonostante l'avvicinarsi della scadenza, fissata per il 30 giugno. Dopo la bozza di accordo degli Ncc, lunedì è stata la volta della controproposta dei tassisti. Due i «punti» della discordia: la possibilità da parte delle imprese di noleggio di avere sedi e rimesse in comuni diversi da quello che ha rilasciato l'autorizzazione e il divieto di costituire imprese, cooperative, consorzi con autorizzazioni rilasciate da comuni differenti da quelli della sede delle stesse imprese, cooperative o consorzi. «L'autorizzazione del noleggio con conducente implica il concetto di territorialità - spiega Angelo Mele, vice presidente dell'Assodemoscoop (taxi) - per questo occorre contrastare questi due punti che, se approvati, darebbero praticamente carta bianca agli Ncc, che continuerebbero a usare autorizzazioni di altri comuni, diversi da quelli dove effettivamente operano, falsando e dopando il mercato romano». Sulla vicenda anche il parere della commissione europea che ribadirebbe la territorialità del servizio. Non per l'Antitrav-Conftrasporto, però. «Il noleggio con conducente non é esplicitamente menzionato nella direttiva così come non c'è alcun riferimento alla territorialità - precisa Francesco Artusa - l'Ncc non rientra quindi nei campi di applicazione della direttiva 123/2006 Bolkstein e, inoltre, la territorialità è negata dallo stesso diritto comunitario in essere, come dimostrano le recenti sentenze del Tar del Lazio e confermate poi anche dal Consiglio di Stato». Muro contro muro, insomma. Per questo inizia a prendere forma l'idea di un'ulteriore proroga alla sospensiva del ministro, fin quando non si troverà, finalmente, una soluzione condivisa che fissi regole certe in un settore, quale quello del trasporto privato di persone tenuto nella confusione per troppo tempo.