Pendolari presi in ostaggio dai pirati dell'"oro rosso"
Facendo molto male soprattutto a chi sarebbe dovuto salire sul treno all'alba per poter arrivare puntuale al lavoro. Il furto di rame ha provocato, verso le 6 del mattino, lo stop della circolazione dei primi due treni regionali, il 21996 e il 3376. E sulle banchine nella stazione Fiera di Roma, dove all'alba si radunano i pendolari dei nuovi quartieri, densamente popolati da giovani coppie, è andato in scena il caos. «È come se ci avesero rubato il treno» hanno reagito indispettiti e preoccupati centinaia di passeggeri, quando si è diffusa la notizia della razzia, causa del blocco dei treni, «quattro generatori in rame che alimentano la linea elettrica fra Ponte Galeria e l'aeroporto di Fiumicino» portati via l'altra notte «sotto la stazione elettrica di Ponte Galeria» ha reso noto Ferrovie dello Stato, che ha sporto denuncia contro ignoti. Trenitalia ha istituito, fra Ponte Galeria e l'aeroporto, corse sostitutive con bus e tutti i passeggeri, si spiega in una nota, «hanno potuto proseguire il viaggio». E mentre le squadre dei tecnici di Rete ferroviaria italiana (Gruppo FS) si mettevano immediatamente al lavoro, i pendolari con gli occhi puntati sulle lancette dell'orologio, organizzavano l'assalto ai taxi «collettivi». Anche i più timidi si sono fatti avanti nel timore di non arrivare in tempo al lavoro. «Abbiamo cercato di prendere il taxi almeno in quattro per risparmiare un po'» racconta Elena, 39 anni, una delle tante colf che ogni giorno fanno la spola tra Ponte Galeria e Villa Bonelli. La circolazione è quindi stata fortemente rallentata fino alle 9.15 («le 10» stando a quanto riferito dai pendolari), quando il collegamento ferroviario è ripreso a funzionare regolarmente. Ma la sicurezza non è mai venuta meno. La sottrazione di rame, viene sottolineato dalle Ferrovie dello Stato, non comporta, comunque, «nel modo più assoluto», problemi di sicurezza alla circolazione ferroviaria. L'asportazione di materiale realizzato con il prezioso metallo, infatti, provoca l'attivazione istantanea dei sistemi di sicurezza che governano le tecnologie (sistemi di distanziamento in sicurezza dei treni) utilizzate per la gestione della circolazione ferroviaria.