Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Gheddafi sbarca a Roma

La tenda allestita a Villa Pamphili dove alloggerà il leader libico Gheddafi

  • a
  • a
  • a

Le quaranta «amazzoni» vergini che lo proteggeranno durante la sua permanenza a Roma, la tenda beduina montata nel parco di Villa Doria Pamphili nella quale riceverà i suoi ospiti, la Capitale blindata per quattro giorni e le proteste degli studenti e dei «rimpatriati» dalla Libia. Tutto congiura a trasformare la prima visita di Muammar Gheddafi nella Città Eterna in un evento nel quale folclore, contestazioni, disagi per i cittadini e il coinvolgimento delle più alte autorità istituzionali sono gli ingredienti principali. Anche se il governo guidato dall'uomo che lo scorso 30 agosto siglò con lui un trattato di amicizia e collaborazione ha un obiettivo preciso: fare il punto sullo stato di attuazione del patto di Bengasi e chiedere al colonnello contropartite per le aziende italiane in termini di lavori e commesse nell'ex italica colonia. Muammar Gheddafi (o al-Qadhdhafi, ma ci sono 37 modi diversi di scriverlo o di pronunciarlo) atterrerà a Ciampino alle 11 di questa mattina. Con lui, una delegazione di oltre 300 persone. Ad accoglierlo ci sarà anche il premier Silvio Berlusconi. Poi il colonnenlo si sposterà sul colle del Quirinale per una colazione (alle 12,30) con il presidente Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio, alle 18, è previsto un colloquio a Palazzo Chigi con il capo del governo con il quale sarà firmata una serie di accordi alla presenza del ministro degli Esteri Frattini. Silvio e Muammar terranno quindi una conferenza stampa congiunta a Villa Madama, prima di sedersi per una cena a porte chiuse. Nella mattina di giovedì, incontro in Senato con il presidente Renato Schifani e poi, a mezzogiorno e mezzo, dibattito con gli studenti e docenti della Sapienza (questo maggio l'università di Sassari gli ha offerto una laurea honoris causa in Legge). I ragazzi dell'Onda, però, hanno già preannunciato una mobilitazione contro l'accordo sui respingimenti degli immigrati. Alle sei di sera Gheddafi vedrà il sindaco Gianni Alemanno in Campidoglio e il colonnello ha annunciato che si affaccerà sulla piazza michelangiolesca dall'Aula Giulio Cesare e pronuncerà un discorso di una ventina di minuti. Venerdì si comincia con l'incontro in Confindustria con il presidente Emma Marcegaglia e gli imprenditori italiani (10,30), mentre alle 12,30 il leader libico sarà all'Auditorium della Musica con il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna e 700 donne esponenti del mondo imprenditoriale, politico e culturale italiano. Alle quattro e mezza è in programma una visita a Montecitorio, dove lo attende il presidente Gianfranco Fini. Quindi, nella Sala della Lupa, tavola rotonda d'eccezione organizzata dalla Fondazione «Italianieuropei» con due ex ministri degli Esteri, Fini e D'Alema, e l'ex ministro degli Interni Pisanu. Fin qui la parte istituzionale della «vacanza romana» di Gheddafi. Ma l'uomo che guidò la rivoluzione del '69 e destituì il re Idris instaurando in Libia un regime dittatoriale, che cacciò dal Paese ventimila «coloni» italiani, l'ex amico di Arafat e finanziatore della lotta contro Israele accusato dell'attentato di Lockerbie e finito sulla lista degli Stati Canaglia degli Usa per poi cambiare drasticamente rotta ristabilendo i rapporti diplomatici con gli americani, resterà a Roma anche sabato. Durante l'ultimo suo giorno in città Gheddafi potrebbe avere una serie di incontri nella tenda di Villa Pamphili. In lista di attesa per incontrare il colonnello ci anche sono gli italiani cacciati dalla Libia nel 1970. Che non hanno lesinato critiche all'accoglienza riservata al dittatore: «Saremo ricevuti in quanto nati a Tripoli - annuncia la presidente dell'associazione Giovanna Ortu - senza nessun riconoscimento per l'associazione, né per il nostro status di cittadini che hanno subito confische o sono stati rimpatriati».

Dai blog