Ncc, rimessa in ogni Comune
Pronta la bozza del ministero sulle licenze. Tassisti sul piede di guerra
Scade il 30 giugno la sospensione dell'emendamendo al decreto «milleproroghe» per il settore degli Ncc. Una sospensiva da parte del Ministero dei Trasporti per evitare che migliaia di famiglie si ritrovassero improvvisamente senza lavoro. L'emendamento di fatto vietava il servizio di noleggio con conducente per le licenze rilasciate da un comune diverso da quello dove si svolge la prestazione lavorativa. Il tavolo di concertazione voluto dal ministro Matteoli dopo la sospensione dell'emendamento, ha dunque ancora poco tempo per cercare la mediazione tra due fronti, quello degli ncc e quello dei taxi. Non sarà un'impresa facile. La prima bozza inviata due giorni fa ai sindacati, è stata già bocciata da alcuni rappresentanti della categoria dei tassisti. La proposta del tavolo di concertazione farebbe infatti «cadere» il vincolo al territorio dove è stata rilasciata la licenza, aprendo alla possibilità di avere una rimessa nel comune dove si svolge il servizio e non solo nel comune di rilascio della licenza. Non ci stanno però l'Unica-Cgil, Assodemoncoop e l'Assoforum2007 che bocciano sonoramente la bozza ministeriale, mentre Angelo Mele, vice presidente della commissione Mobilità Assoforum ricorda che «il 12 maggio la Commissione Europea Trasporti ha ben definito la territorializzazione delle autorizzazioni ncc nell'ambito dei comuni che hanno rilasciato le licenze. Questo pronunciamento dovrebbe definitivamente porre termine alla diatriba fra le due diverse tesi che vedevano per gli ncc la possibilità di esercitare su tutto il territorio nazionale e l'altra che li obbligava ad operare solo nel comune di appartenenza». Il tavolo di concertazione si riunirà lunedì, resta tuttavia un punto sul quale agire prima di ogni emendamento: il censimento delle licenze Ncc che a Roma, ricordiamo, sono ferme da 20 anni e la successiva «sanatoria», per fare in modo che le regole del libero mercato siano uguali per tutti. Una battaglia, questa, incominciata tempo fa da Eugenio Di Giuliano della Fita-Cna e sulla quale oggi, forse, si può mettere la parola fine.