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Vu'cumprà da 30 milioni

Mercatino

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{{IMG_SX}}Troppi abusivi che vendono merce contraffatta in città, per i commercianti capitolini «regolari» è un danno da circa 30 milioni di euro l'anno. È il grido d'allarme di Confcommercio e Confesercenti che fanno ogni giorno i conti con l'esercito degli ambulanti abusivi pronti in qualsiasi momento a riempire i loro teli in terra di merce contraffatta: borse, scarpe, occhiali, capi di abbigliamento di genere diverso. Non sono numeri di poco conto quelli del commercio abusivo a Roma. Oltre 5 mila gli ambulanti non autorizzati, e si tratta di un dato sottostimato spiegano dalla Confesercenti, che sottraggono ogni anno alla fetta del mercato «regolare» il 30% degli scambi commerciali. Per avere un'idea di quanto sia importante la piazza Roma, si pensi che il 50% del prodotto nazionale contraffatto viene venduto proprio nella Capitale. Periodicamente si hanno notizie di sequestri di merce contraffatta da parte delle forze dell'ordine, ma il fenomeno va avanti e starebbe sempre di più assomigliando ad un vero e proprio percorso di filiera, che va dalla produzione alla distribuzione. Le vie più «ambite» dagli abusivi sono quelle del centro storico, ma non sono da meno via Ottaviano, viale Giulio Cesare, via Cola di Rienzo, via Boccea e le strade a più alta densità di negozi e turisti. Il modo di operare è sempre più o meno lo stesso, ma di giorno in giorno dà l'idea di essere più organizzato. Ci sono infatti le vie del centro storico, dove è raro notare postazioni permanenti di abusivi visto il maggior numero di controlli da parte delle forze dell'ordine, e piuttosto si notano stranieri fermi agli angoli delle strade con borse e altra merce contraffatta in mano pronti a scappare via ad ogni minimo sentore di uomini in divisa. In altre zone, invece, è il vero e proprio regno di banchetti e teli stesi in terra (anche nei mercati rionali) dove già dalle prime ore della mattina viene appoggiata in bella mostra la mercanzia da vendere e rimessa negli scatoloni per essere portata via solo la sera. Il giorno dopo, poi, si ricomincia: stessa zona, stessa merce, stessi abusivi.

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