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Ingorgo assicurato con furgone selvaggio

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Dati recenti parlano di oltre 150.000 veicoli merci a autocarri immatricolati; 35.000 operazioni di carico e scarico merci giornaliere, il 60% delle quali viene effettuato in doppia fila. La pratica di scaricare mercanzia in modo non regolamentare, è un malcostume diffuso nella capitale, che colpisce indistintamente sia i quartieri centrali, che quelli più periferici. Le conseguenze di questo triste fenomeno, duro a morire, sono ingorghi quotidiani, viabilità caotica, marciapiedi preclusi ai pedoni che si ritrovano a dover camminare, forzatamente, in mezzo alla strada. E a fare i conti con l'arroganza di certi scaricatori e di alcuni negozianti. Che, pur commettendo un abuso, e trasgredendo le norme di occupazione del suolo pubblico, si comportano in modo incivile, apostrofando scorrettamente, chi osa fare rimostranze in merito. Nessuno sembra voler adoperare le apposite piazzole di carico e scarico merci, e piazzano il furgone dove capita, ma sempre in una buona posizione, per fare il minor sforzo possibile nel consegnare la mercanzia a destinazione. In centro storico, ogni anno vengono rilasciati circa 8.000 permessi per automezzi destinati alle consegne. Ci sono quelli generali, quelli a fascia oraria (in genere, dalle 20 alle 10 e dalle 14 alle 16) e quelli con percorso definito. Le continue ostruzioni alla viabilità, oppure i problemi di inquinamento acustico, hanno indotto numerosi cittadini a rivolgersi alle associazioni a loro tutela. «È emblematico il caso di via Cividale del Friuli - spiega Adriana T., che si è rivolta al Comitato Insieme Per Difenderci - Per consegnare merce in un negozio, un furgone sosta quotidianamente in doppia fila. Una volta scaricati i prodotti, giacciono per oltre un'ora sul marciapiede, occupando suolo pubblico e precludendo il cammino ai pedoni». Bea. Boe.

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