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Stabilimenti a «stelle marine»

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GiuliaBianconi Anche gli stabilimenti, come gli alberghi, avranno le stelle. Ma in questo caso saranno marine. La classificazione delle strutture balneari è solo una delle novità introdotte dal nuovo regolamento regionale riguardante la «disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico-ricreative». Il documento, approvato ieri dalla Giunta Marrazzo (insieme alla delibera che prevede il passaggio di competenze dei Pua, Piani di utilizzo arenili, dall'assessorato all'Urbanistica a quello al Turismo), è stato poi presentato al porto di Ostia dall'assessore Claudio Mancini: «Il regolamento fissa per la prima volta i requisiti minimi dei servizi che devono essere forniti in stabilimenti, spiagge attrezzate date in concessione e quelle gestite dai Comuni». La delibera prevede per gli stabilimenti balneari oltre ad attrezzature da spiaggia, cabine, spogliatoi e servizi igienici, anche sistemi di sicurezza (primo soccorso e assistenza ai bagnanti), un punto ristoro di superficie coperta minima di 25 metri quadrati, la pulizia dell'arenile almeno una volta al giorno, attrezzature ludico-sportive e una doccia ogni cento ombrelloni. Ma introduce anche la loro classificazione da 1 a 4 stelle marine, sulla base della qualità (anche ecologica) e l'offerta di servizi complementari come bar e ristorante agli ombrelloni, attrezzature per il benessere fisico del cliente, servizio di baby e dog-sitting. Per le spiagge attrezzate sono previsti gli stessi requisiti degli stabilimenti, a differenza del punto ristoro la cui superficie coperta dovrà mantenersi tra i 25 e 40 metri quadrati. Per le spiagge libere attrezzate (quelle gestite dai Comuni) sono obbligatori servizi di assistenza, pulizia e salvataggio. I balneari avranno 2 anni di tempo per adeguarsi alla nuova normativa. Alle Province andrà il compito di comunicare la classificazione entro tre mesi dalla richiesta.

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