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Veltroni: allarme Roma Replica Alemanno «Deve chiedere scusa»

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«Sentodichiarazioni assolutamente infantili, come i bambini che quando sono in difficoltà si prendono meriti non loro e scaricano le responsabilità sugli altri: ora basta. Ho taciuto sinora per amore della città ma dopo un anno e due mesi della nuova amministrazione aspetterò la fine della campagna elettorale per dire cosa penso. Vedo una pericolosissima deriva di violenza - denuncia Veltroni - non ci sono mai stati tanti fatti di cronaca, che riguardano immigrati ma non solo, non ho mai visto una crisi profonda come adesso». Decine le repliche e i commenti da parte di tutti gli esponenti del centrodestra, dal capogruppo capitolino Rossin al ministro Matteoli. Ma è il sindaco Alemanno a mettere una pietra tombale sulle dichiarazioni del suo predecessore: «Veltroni dovrebbe chiedere scusa alla città per il modo disastroso con cui ce l'ha lasciata: con 9,6 miliardi di debiti, una condizione della sicurezza devastante e tutte le aziende municipalizzate che avrebbero dovuto portare i libri contabili in tribunale. Quando siamo arrivati in Campidoglio non avevamo i soldi nemmeno per pagare gli stipendi dei dipendenti comunali e la sua ipocrisia non nasconde il disastro totale cui Veltroni ha portato il Comune di Roma. Oggi, dopo un anno, i reati si sono ridotti del 30%, abbiamo risanato il bilancio del Comune, approvato la legge per Roma Capitale. Stiamo affrontando una crisi economica devastante aprendo contemporaneamente un nuovo ciclo di sviluppo. Veltroni farebbe bene a stendere un velo pietoso sulla sua disastrosa permanenza alla guida del Comune di Roma, un disastro pagato da Rutelli con la netta boccatura da parte dell'elettorato nel 2008».

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