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Birra a fiumi in bar e market in barba ai divieti del prefetto

Tifoso del Man Utd

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In 45 minuti siamo riusciti a comprare tre bottiglie da 33 cl e due da 66 di birra Peroni, una confezione da sei bottiglie Beck's da 33 cl e una bottiglia di prosecco da 75 cl. Un «bottino» costato 30 euro. Ad ignorare l'ordinanza un supermercato in zona delle Vittorie e due bar tra viale Angelico e piazzale Clodio. Un piccolo esempio di come fosse tutt'altro che complicato fare scorta di alcol. Intanto i tifosi inglesi e spagnoli si dirigevano allo stadio tranquillamente con bottiglie e lattine di birra in mano. Ma, a onor del vero, va detto che la maggior parte degli esercenti ha rispettato il divieto: la risposta più gettonata alla richiesta di birra era: «Non posso vendere alcol, altrimenti mi fanno chiudere». Avvicinandosi all'Olimpico la situazione non migliorava: proprio davanti allo stadio, accanto a ponte Duca D'Aosta, un chiosco su Lungotevere Maresciallo Diaz vendeva birra alla spina alle lunghe file di tifosi assetati. Poco distanti pattuglie della polizia e vigili urbani. E proprio sotto il ponte un inglese ha pensato di darsi una rinfrescatina gettandosi ubriaco nel Tevere. L'acqua sporca e gelida lo ha fatto tornare lucido in un attimo. E c'è anche chi ha pensato di improvvisarsi venditore di birra per un giorno. Due giovani, sono stati sorpresi dai carabinieri con frigoriferini e zanietti mentre vendevano lattine di birra ai supporters di Manchester e Barcellona. Certo non era facile tenere sott'occhio tutto. I controlli sono stati serrati. Da martedì sera fino alle 15 di ieri erano già 21 le denunce per violazione dell'ordinanza anti-alcol e cinque locali del centro storico segnalati perché somministravano alcolici.

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