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Mondiali Nuoto, l'inchiesta si allarga a 20 circoli

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È saltata la prevista audizione di ieri del capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che avrebbe dovuto essere sentito come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta della procura sulle opere in realizzazione in vista dei Mondiali di nuoto. Al pm Sergio Colaiocco, titolare degli accertamenti, Bertolaso, che ha giustificato l'assenza con impegni sopravvenuti, avrebbe dovuto spiegare, quale presidente della commissione che deliberò la nomina di Claudio Rinaldi a commissario straordinario per i Mondiali natatori e indagato nell'ambito di questa inchiesta, quali fossero i limiti del suo mandato. Stamattina Rinaldi, assistito dagli avvocati Titta Madia e Livia Lo Turco, sarà di nuovo interrogato dal magistrato. A chiedere un secondo incontro col pm è stato lo stesso Rinaldi. Nel corso della precedente audizione il commissario aveva presentato una memoria in cui sosteneva di aver sempre operato nel rispetto della legge. E proprio per dimostrare di non aver mai ecceduto i limiti del proprio mandato, oggi Rinaldi porterà al magistrato tutta la documentazione relativa ai verbali delle commissioni d'indirizzo (il resoconto cioè di tutte le attività svolte dagli enti interessati) e gli atti di pubblicazione all'albo pretorio delle autorizzazioni concesse ai privati (atti mai impugnati dalle istituzioni coinvolti nella kermesse iridata). Proseguono intanto gli accertamenti della procura che ha esteso i controlli anche alle altre strutture chiamate a ospitare i mondiali. Chi indaga vuole infatti verificare se altre venti strutture sportive siano state messe in piedi in violazione delle norme urbanistiche. Secondo quanto si è appreso, oltre al Salaria Sport Village, al quale il gip Pavone ha messo i sigilli, l'inchiesta è dunque destinata ad allargarsi a una ventina di circoli romani, alcuni dei quali molto noti nella Capitale, per verificare se la realizzazione di nuovi impianti e ampliamento delle cubature, sia stata fatta rispettando i piani urbanistici del Comune. Cosa che non sarebbe avvenuta, secondo le accuse, per le strutture realizzate nel Salaria Sport Village. L'amministrazione comunale di Roma, tramite una relazione dell'Avvocatura, dette parere contrario alle deroghe concesse dal Commissario dei Mondiali di Roma 2009, che hanno consentito l'ampliamento volumetrico per la realizzazione di strutture e piscine del Salaria Sport Village. È quanto si è appreso ieri in procura in merito all'inchiesta sui mondiali di nuoto sfociata due giorni fa nel sequestro del circolo sportivo di Settebagni. Il parere dell'Avvocatura del Campidoglio è stato acquisito dal pm Sergio Colaiocco titolare del fascicolo sui presunti abusi edilizi commessi nella realizzazione delle strutture. Analoga verifica, quindi, la procura intende ora fare per le altre opere eseguite, sempre per quanto riguarda i mondiali di nuoto, in altri circoli della Capitale che dovrebbero ospitare gli atleti e inseriti nel piano infrastrutturale della manifestazione sportiva.

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