Mondiali di nuoto, sigilli a due circoli sportivi
Paolo Tomei Molte strutture del Salaria Sport Village sono state sequestrate dal Nucleo di polizia giudiziaria dei vigili urbani nell'ambito dell'inchiesta su presunti abusi edilizi compiuti nell'ambito dell'organizzazione dei mondiali di nuoto. Il sequestro è stato disposto dal gip Donatella Pavone su richiesta del pm Sergio Colaiocco. I manufatti sotto sequestro sono ritenuti dalla procura abusivi ed edificati contravvenendo al piano urbanistico del Comune. Le strutture del Salaria Sport Village, alcune delle quali realizzate a pochi metri dal fiume Aniene esondato nell'inverno scorso, sarebbero destinate a ospitare atleti e delegazioni sportive dei vari paesi partecipanti ai mondiali. Nell'inchiesta della procura è indagato il commissario straordinario per i Mondiali di nuoto Claudio Rinaldi. Oggi in procura sarà sentito come persona informata dei fatti il sottosegretario alla protezione civile Guido Bertolaso, componente della commissione che deliberò la nomina di Rinaldi. Nel mirino della magistratura anche l'impianto sportivo di Settebagni, dove non sono previste le gare dei mondiali, che si svolgeranno tutte nelle strutture del Foro Italico, dove si stanno ultimando alcuni dei lavori previsti per accogliere la rassegna iridata. La piscina di Settebagni, dunque, a cui sono stati posti i sigilli, poteva essere utilizzata per gli allenamenti delle nazionali straniere. Le piscine e gli spogliatoi del Salaria Sport Village, comunque, potranno essere utilizzate durante i mondiali di nuoto sempre che la commissione collaudi dia il via libera. Lo ha disposto lo stesso gip Pavone. Il sequestro è stato deciso poiché le nuove strutture, realizzate in base a un provvedimento del commissario straordinario per i mondiali di nuoto Claudio Rinaldi, non sono conformi con le disposizioni dell'ordinanza della Presidenza del Consiglio del 2005 che, nell'attribuire i poteri al commissario, stabiliva anche che le opere dovevano essere realizzate d'intesa con l'assessorato all'urbanistica del Comune. «A voler ritenere nella migliore delle ipotesi - scrive il gip nel provvedimento - che il commissario delegato potesse autorizzare gli interventi in esame, tale provvedimento poteva essere adottato solo in presenza di un'intesa con l'assessore all'Urbanistica, condizione che nel caso in esame manca». Il gip prospetta inoltre che con le opere in questione sia venuto meno il pagamento degli oneri concessori al Comune.