Centri commerciali, 2 ogni anno
{{IMG_SX}}Con l'ultimo centro commerciale appena autorizzato, Roma è a quota 26. Ventisei mega strutture che gravitano sul territorio del Comune, la maggior parte delle quali localizzate nell'area Sud-est della Capitale, mentre altre 20 se ne contano in Provincia, più quattro Outlet. Uno sviluppo concentrato negli ultimi dieci anni, e accompagnato da non poche polemiche da parte soprattutto dei piccoli negozianti «schiacciati» dalla concorrenza, con ben 17 dei 26 centri commerciali venuti alla luce al ritmo di quasi due all'anno, senza contare il vero e proprio exploit nel 2008-2009 con tre neo nate strutture: Lunghezza, Bufalotta ed Euroma 2. Quest'ultima, la più giovane in ordine temporale, sarà presto raggiunta da un'altra «sorella»: 15.000 metri quadri di superficie da edificare, di cui 13.064 dedicati al settore non alimentare, che sorgerà in zona Castel Romano, dove c'è già l'Outlet e che ha ricevuto l'ok qualche giorno fa della Conferenza dei Servizi alla quale hanno partecipato Comune, Regione, Provincia e parti sociali (Confcommercio e Confesercenti con il solo parere consultivo). Tanti centri commerciali, concentrati nell'ultimo decennio, hanno risposto a una domanda nuova di consumi e intercettato un segmento di clientela che ricerca la comodità di fare shopping contando sulla vastità e la diversità di negozi, che vuole approfittare di una maggiore flessibilità degli orari e di servizi come l'aria condizionata, il parcheggio, i giochi per i bambini. Ma il loro proliferare senza tenere conto del necessario equilibrio tra grande e piccola attività, tanto meno dell'impatto urbanistico, è stato possibile per la mancanza di una seria programmazione commerciale che oggi l'amministrazione Alemanno intende colmare. Lo stop ai centri commerciali non programmati è arrivato infatti forte e chiaro dal sindaco in occasione dell'ultima assemblea Confesercenti Roma, dove tra l'altro è stata assicurata l'approvazione di un piano del commercio (peraltro obbligatorio) entro la fine di quest'anno, e dall'assessore al commercio Davide Bordoni, che ha ribadito la sua contrarietà a dar vita ad altre strutture non programmate pur sottolineando di «non essere contro i centri commerciali». «Siamo favorevoli a una giusta pianificazione – spiega Bordoni – in passato se ne sono costruiti troppi e concentrati in alcune zone a scapito di altre». E l'ultima autorizzazione a Castel Romano prima del piano di fine anno?. «Non prevediamo altri centri non autorizzati, ma non possiamo fare niente per quelli che lo sono. Quel centro commerciale ha tutti i requisiti, per questo abbiamo dato l'ok alla costruzione». Un'altra mega struttura, tuttavia, significa altra concorrenza anche per gli stessi centri che sembrerebbero non passare un buon periodo. La Confcommercio Roma ha stimato di recente che dei circa 2.700 negozi aperti in questi centri negli ultimi tre anni almeno il 30-40% sarebbe a rischio chiusura. Pronta la risposta di Bordoni: «Se queste strutture soffrono, che abbassino i prezzi o facciano più offerte».