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«Mi hanno preso per il collo e poi riempito di calci»

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Noistessi avevamo iniziato a mettere su le strutture a metà pomeriggio. Come abbiano fatto questi aggressori in poche ore a sapere che a Villa Gordiani ci sarebbe stata la festa bengalese, rimane un mistero». Lo dice Edgar del Comitato immigrati in Italia che ha partecipato al corteo che ha sfilanto nel quartiere di Villa Gordiani dopo l'aggressione ai danni di sei bengalesi. Monsi è uno degli aggrediti: «Sono entrati e subito ci hanno insultati. Mi hanno storto il braccio, mi hanno preso per il collo e poi hanno cominciato a tirare calci». L'aggressione è durata in tutto cinque minuti. «Quattro ragazzi dormivano o chiacchieravano nel furgone, altri due stavano mettendo un gazebo vicino al cancello d'entrata di via Prenestina - dice di nuovo Edgar - Quando sono entrati gli aggressori, i due ragazzi si sono difesi, anzi, hanno anche disarmato qualcuno dei bastoni. Poi un altro gruppo è entrato dal cancello di viale Partenope e si sono diretti verso il furgone. Qualcuno dalla paura si è nascosto sotto l'automezzo e allora si sono scatenati distruggendo il parabrezza del furgone e i gazebo». Uno degli aggrediti, Kalu, 35 anni, stava dormendo nel furgone quando è stato svegliato da violenti colpi di bastone contro il furgone. La manifestazione, alla quale hanno partecipato circa 200 persone, ha sfilato per viale Partenope, via Anagni, largo Agosta e poi è tornata a Villa Gordiani. «Lavoratori italiani e i migrati, unitevi contro il razzismo». Questo lo striscione che apriva il corteo. «Questo è il loro pacchetto sicurezza? - dicono i rappresentanti del Dhuumcatu - aggredire dei ragazzi inermi al grido di 'che c... è 'sta festa bengalese?. Questo è il pacchetto insicurezza».

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