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Villa Giordani, raid xenofobo contro bengalesi

Gianni Alemanno

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Diverse strutture sono andate distrutte, c'è stata anche una colluttazione e qualche immigrato ha riportato lievi lesioni. Sulla vicenda indaga la Digos. Oggi il sindaco della capitale Gianni Alemanno ha condannato "con fermezza il raid xenofobo" esprimendo "piena solidarietà alla comunità bengalese e alle vittime dell'aggressione: mi auguro che gli inquirenti assicurino alla giustizia i responsabili di questo episodio il cui movente di intolleranza xenofoba appare evidente". "Sottolineo la piena collaborazione che il Comune di Roma ha garantito all'organizzazione della manifestazione - ha scritto in una nota - cercando di contemperare le esigenze della comunità bengalese con quelle della cittadinanza e che, se sono nati problemi di veti, questi sono originati principalmente da comprensibili motivazioni avanzate da municipi governati dal centrosinistra". "Per questo, invito tutti gli esponenti politici a non alimentare campagne di strumentalizzazione politica su questi episodi che vanno unanimemente condannati. Tutti quanti - ha concluso Alemanno - abbiamo il dovere di contribuire a instaurare un rapporto positivo fra la comunità bengalese da una parte e le Istituzioni e la popolazione dall'altra".   Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha parlato telefonicamente con Nure Alam Siddiki, detto 'Bachcu', presidente della Bangladesh Association Roma: durante il cordiale colloquio, riferisce il Campidoglio, Alemanno ha espresso a Bachcu la solidarietà dell'amministrazione comunale alla comunità bengalese e alle vittime del raid xenofobo avvenuto questa notte a Villa Gordiani. Il sindaco, inoltre, ha espresso la propria volontà di incontrare all'indomani della conclusione dei festeggiamenti del Capodanno Bangla i rappresentanti della comunità bengalese. "Rivolgo un appello a tutti i cittadini romani e tutte le comunità di immigrati - afferma Alemanno - affinché le feste manifestazioni culturali delle comunità si svolgano nella massima tranquillità e con spirito di ospitalità e di amicizia reciproca. Ogni sforzo va fatto per isolare e per reprimere i gruppi violenti che con qualsiasi motivazione praticano l'intolleranza e l'aggressione inquinando la nostra vita cittadina". "Tutte le comunità di immigrati regolari che vengono a Roma per lavorare e per convivere pacificamente - conclude Alemanno - sono una risorsa preziosa per la nostra città e il confronto fra culture diverse arricchisce l'identità e la consapevolezza culturale della nostra comunità cittadina".

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