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I «custodi della biodiversità» nella città più verde d'Europa

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Nelgiorno dedicato a un tema dalle tante criticità, la città dei Settecolli sembra difendersi piuttosto bene. Infatti, se da un lato diventa rifugio per stormi, volpi, gabbiani reali, cornacchie grigie e tanti altri animali extraurbani, provocando per causa-effetto il calo di quelle autoctone, dall'altro evidenzia un patrimonio tra parchi, ville storiche e aree protette per circa 40mila ettari, ossia più del 30% dell'intera superficie comunale. Questi alcuni dei dati forniti dall'assessore all'Ambiente del Comune, Fabio De Lillo, nel corso della premiazione in Campidoglio di personalità che hanno contribuito alla conservazione della biodiversità agraria a beneficio delle generazioni future, insieme a Biodiversity International. «Roma - ha ricordato De Lillo - è la città più verde d'Europa con 128.500 ettari. Le aree agricole coprono ben oltre il 40% dell'intero territorio comunale con 52mila ettari. Su questo tema siamo in prima linea». Un territorio che dunque racchiude già in se un' elevata biodiversità per flora e fauna. «Solo le specie vegetali nel territorio circoscritto del Gra sono 1300, cioè più di un quinto di tutta la biodiversità italiana. Per tutte queste ragioni - ha proseguito l'assessore - Roma si candida ad essere capitale mondiale della biodiversità». Un patrimonio che tutti i romani sono chiamati a preservare. Per il loro presente e per il loro futuro. Cin.Tra.

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