"Ecco la sfida del Pd ad Alemanno"
Onorevole Marroni, dopo il «caso Acea» lei è stato criticato aspramente da una parte del Pd. Avete ricucito? «C'è stato un chiarimento serrato. Del resto la nomina di Peruzy all'Acea è di grande profilo ed è stato riconosciuto da tutti. Mi sono assunto la responsabilità di proporlo visto che nel Pd non si era trovata una sintesi. Ma i dissidi sono stati superati». Quale sarà la vostra sfida ad Alemanno? «Costruiremo un'alternativa su tre punti fondamentali. Innanzitutto lo sviluppo: la macchina del Comune è ferma, specialmente su urbanistica e infrastrutture. Poi c'è l'inclusione sociale: con la crisi bisogna sostenere i cittadini che si trovano nelle condizioni peggiori. Infine la qualità dei servizi: dopo tante promesse sulla lotta al degrado non si vede alcun miglioramento». Come valuta il primo anno di amministrazione di centrodestra? «Manca un'idea di città e anche di come devono svilupparsi le aziende comunali. Mi sembra che la Giunta non riesca a governare la complessa macchina del Campidoglio. Poi sulle opere pubbliche c'è stata una contrazione evidente». A cosa si riferisce? «La realizzazione di 6.500 alloggi di edilizia pubblica è ferma da più di un anno, nonostante le nostre sollecitazioni e benché la Regione abbia stanziato i fondi necessari già da tempo. Abbiamo anche chiesto che vengano finanziati i programmi di recupero urbano ma non è accaduto niente». Bè, non si può pensare di rivoluzionare Roma in un anno. Del resto il centrosinistra non ha lasciato ad Alemanno un bilancio favorevole... «Non è vero. Anzi adesso Alemanno conta su 500 milioni in più e sulla possibilità di sforare il patto di stabilità sul debito. Eppure non si muove niente». Sarà d'accordo che almeno la norma su Roma Capitale è stata una cosa buona, non a caso era attesa da più di 20 anni... «Questo è vero. Infatti il Pd in Parlamento ha votato a favore. Ma si tratta soltanto di un primo passo verso la città metropolitana». È favorevole a un'eventuale intesa tra il Pd e l'Udc? «Penso che il Pd deve rafforzarsi e poi allargare l'alleanza di centrosinistra».