Afa, nuova ondata di calore
{{IMG_SX}}Medici di famiglia e centralini dei pronto soccorso bombardati di telefonate, bagni nelle fontane per cercare refrigerio all'afa, condizionatori già accesi mentre nei centri commerciali si registrano le prime file nel reparto climatizzatori, anche se in molti guardano ma ancora in pochi acquistano. L'ondata di caldo attesa per le prossime ore nella Capitale preoccupa i romani, soprattutto tra le fasce più deboli della cittadinanza. Anziani, bambini e donne incinte devono evitare, nelle ore più calde, di farsi sorprendere all'aperto, pena il colpo di sole. Per prevenire i danni da insolazione è attiva una procedura della Protezione civile che avverte, in anticipo, sui possibili rischi. E proprio da qui è partito l'allarme lanciato. Da oggi e per alcuni giorni Roma sarà colpita da un'ondata eccezionale di caldo che potrebbe superare i 30 gradi di temperatura percepita. Per domani è prevista la massima allerta: «Ondata di calore, condizioni meteorologiche a rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi», si legge sul portale della Protezione civile. In questo caso il dipartimento della presidenza del Consiglio ha previsto «interventi di prevenzione mirati alla popolazione a rischio». Per rispondere a questa emergenza l'assessore capitolino alle Politiche sociali, Sveva Belviso, ha preannunciato che entro una decina di giorni il Campidoglio presenterà un Piano estivo elaborato insieme al prof. Ferdinando Aiuti: una serie di interventi mirati per le persone più anziane. Ma già da ieri nei centri anziani si possono leggere i consigli presenti in un pieghevole predisposto dal Comune. Mentre domani «è stata fissata l'istituzione di una commissione tecnica per valutare i rischi derivanti dall'emergenza caldo - fa sapere in una nota il presidente della Commissione alle Politiche Sociali del Comune di Roma, Giordano Tredicine - che studierà misure efficaci che si inseriscano nel piano estivo, previsto dall'assessorato, legate alla territorialità, da adottare nei Centri Anziani e nei parchi». Secondo il colonnello Mario Giuliacci questo caldo «non è un fatto eccezionale» perché «secondo le registrazioni del Centro Epson Meteo», «le ondate di calore nella seconda metà del mese di maggio, negli ultimi anni sono state la norma e non l'eccezione». Non ci rincuora ricordare che tra il 20-25 maggio del 2007, ad esempio, al Centronord le massime si aggirarono intorno ai 32-35 gradi. Il metereologo non riesce a farci stare meglio nemmeno spiegandoci che sia «ovvio che la prima ondata di caldo estiva venga percepita, come sempre, come la più insopportabile» perché dipende dal fatto che «il nostro sistema di termoregolazione, fino a 10-15 giorni fa, era rimasto tarato su temperature ben più gradevoli». La tregua arriverà dopo il weekend.