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Bufera sulla scuola Pisacane

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Scontro sul cambio di nome. Il caso destinato a finire in Campidoglio

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A scatenare la bagarre politica è la proposta del Consiglio di Circolo di cambiarle nome, intitolandola al pedagogo giapponese Makiguchi Tsunesaburo. Dura la presa di posizione dell'assessore comunale alla Scuola Laura Marsilio, che ai microfoni di T9 ha dichiarato che il Comune di Roma è pronto «ad allontanare la preside che vuole cambiare nome alla scuola». Secca la replica del coordinatore romano Pd Riccardo Milana e del capogruppo in Consiglio comunale Marroni: «Le dichiarazioni dell'assessore Marsilio sono irresponsabili e denotano ancora una volta la sua inadeguatezza nel ricoprire una carica istituzionale. Il Comune di Roma né ora e né mai potrà annoverare tra le sue funzioni l'allontanamento di un dirigente scolastico, per questo vorremmo esprimere solidarietà alla preside Marciano vittima di attacchi oltraggiosi.  Crediamo che il sindaco Alemanno debba intervenire immediatamente». Dello stesso parere il consigliere capitolino Pd Antonio Valeriani. In serata il dietrofront dell'assessore: «Ho chiesto al direttore dell'ufficio scolastico regionale chiarimenti circa la mancata applicazione dell'accordo di rete sull'equa distribuzione degli alunni non italiani nelle classi. Preciso che il Comune non ha alcuna possibilità di intraprendere iniziative specifiche non avendo competenza in materia. Spetterà al direttore dell'ufficio scolastico regionale valutare eventuali provvedimenti». La polemica politica sulla Pisacane ha caratterizzato l'intera giornata con un duro scontro tra maggioranza e opposizione destinato - come ha suggerito il consigliere comunale Pdl Federico Guidi - a concludersi in Aula Giulio Cesare. I consiglieri Pdl - tra tutti Mollicone e Gazzellone - hanno protestato contro l'iniziativa del Consiglio di Circolo di proporre il cambio di nome della scuola elementare. Non si è fatta attendere la risposta del Pd, arrivata per bocca del vicecapogruppo Mario Mei. «La destra a Roma mette ancora una volta in campo il peggio di sé».

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