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Un ponte tra Roma e Gerusalemme

Gianni Alemanno

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Un premio, quello consegnato alla città di Roma che segna in qualche modo la svolta nei rapporti tra le due capitali, Roma e Tel Aviv. Ricevuto nel 2004 per il contributo alla storia, il sindaco Veltroni non ha mai ritirato il premio, poi decaduto. Uno «sgarbo» non voluto da parte dell'ex primo cittadino ma che aveva contribuito a raffreddare i rapporti tra le due capitali. È stato poi lo stesso magnate israeliano, Dan David a richiamare il Campidoglio e a riallacciare i rapporti con il sindaco Alemanno. Il premio, di circa 300 mila euro, verrà utilizzato per la realizzazione del centro di restauro che prenderà il nome di Urbis Romae ad Acco. Ma c'è di più dietro il premio che attendeva da cinque anni. È la terza volta che Alemanno si reca in Terra Santa, nel 2002 da ministro, a settembre in visita privata e oggi per la prima visita ufficiale da primo cittadino. Una visita che già ieri sera ha assunto caratteri politici e umanitari ben distinti. Nell'incontro riservato con il presidente della Repubblica, Shimon Peres e l'ex premier britannico, Tony Blair, delegato per la pace in Medio Oriente, si è parlato della difficile strada della pace. «C'è sempre una grande speranza - rivela a margine Alemanno - certamente sarà decisivo l'incontro del presidente Obama con i due presidenti di Israele e dell'autorità palestinese. Per quanto ci riguarda, Roma continuerà a contribuire al processo di pace attraverso la cultura». La visita del sindaco prosegue oggi con la visita al museo dell'Olocausto, dove verrà presentato il protocollo d'intesa per la collaborazione con il nuovo museo della Shoah a Villa Torlonia, e l'inaugurazione della «piazza Roma» a Gerusalemme, mentre l'incontro con il presidente Shimon Peres è stato rinviato a domani, quando il sindaco Alemanno incontrerà anche il presidente dell'Anp, Abu Mazen. Un «ponte» quello realizzato tra Roma e Tel Aviv che continuerà il 26 e il 27 maggio con la visita del sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, nella capitale. In quell'occasione verrà inaugurata «piazza Gerusalemme» dietro la sinagoga capitolina. Due nomi, due piazze che non resteranno solo nella storia della toponomastica.

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