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Presenze, Tivoli seconda nel Lazio

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Tivoli«rappresenta, dopo quello di Roma, il polo di attrazione culturale e turistico più rilevante del Lazio per concentrazione di risorse e per flussi di visita» secondo l'assessorato regionale alla Cultura, che ha dato tempo sino al 30 giugno per presentare le proposte progettuali per lo sviluppo di queste eccellenze. Sinora ne sono state presentate 130 per tutto il Lazio, avanzate da enti locali, università, istituti di ricerca, sovrintendenze e imprese del settore nel corso delle audizioni pubbliche che si sono tenute negli ultimi tre giorni presso la sede della Regione, finalizzate ad espletare la procedura di «market testing» per l'assegnazione dei 35 milioni di euro destinati dal Piano operativo regionale 2007-2013 per la valorizzazione e la promozione dei «Grandi attrattori culturali» laziali. Ovvero l'archeologia etrusca del viterbese, le città poligonali del frusinate, l'Abbazia di Fossanova, il comparto dei Monti Lepini, la via del Sale nella sabina e, appunto, le ville romane di Tivoli. Per le quali mercoledì prossimo verrà siglato un accordo fra il Ministero dei Beni culturali e il Fondo per l'ambiente italiano che consentirà di visitare i principali 4 siti del «polo tiburtino» (Villa Adriana, Villa Gregoriana, Villa d'Este e il santuario di Ercole Vincitore) con un biglietto unico (e collegamenti con bus navetta). Il circuito a ticket unificato metterà in condizioni di far recuperare posizioni sia a Villa d'Este (anche se resta il terzo monumento più visitato del Lazio ed il settimo nella classifica nazionale) che soprattutto a Villa Adriana (dopo Roma e Pompei si attesta come il sito archeologico più visitato d'Italia), dove però negli ultimi anni si è registrato un forte calo delle presenze.

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