«Periferie da terzo mondo»
«Periferieda terzo mondo». Così il sindaco ha definito gran parte della città che governa. Un'affermazione forte, che per questo va contestualizzata. Parlando alla trasmissione Omnibus in onda su La7, il sindaco ha sostenuto che «il problema non è che i romani possano essere o non essere xenofobi, perché non lo sono affatto, ma che già esistono periferie che spesso sono un pezzo di terzo mondo, con problemi immensi. Caricando questi problemi con altri derivanti da flussi migratori incontrollati, creiamo delle bombe sociali. La retorica buonista a Roma ha prodotto situazioni assolutamente fuori controllo e dignità come il campo nomadi Casilino 900 che stiamo chiudendo in questi mesi (il nuovo piano nomadi sarà operativo dal primo giugno) e che è un luogo totalmente abbandonato, carico di spazzatura, è in condizioni invivibili, la cui immagine è diventata una specie di vergogna d'Italia. Io - ha sottolineato - sono stato il primo sindaco di Roma che è andato al Casilino '900 e ci ha messo l'acqua e la luce». Un «pezzo» di terzo mondo, appunto. E di esempi ce ne sono diversi, non solo il Casilino '900 ma anche le scuole «ghetto», come la Carlo Pisacane, che su 180 iscritti conta 165 immigrati o l'Esquilino, dove per alcune strade si leggono ormai solo scritte in cinese. Ancora, moltissimi quartieri della Capitale sono ancora privi di fogne, acqua, luce. A ricordarlo il presidente della commissione Urbanistica, Marco Di Cosimo, rispondendo al «fuoco incrociato» dell'opposizione. «È evidente che quando il sindaco Alemanno parla di Terzo mondo in riferimento alle periferie romane, lo fa accennando allo stato dei servizi pubblici attuali di queste aree, riferendosi alle palesi carenze registrate in termini di urbanizzazione primaria come, ad esempio, l'assenza di acqua corrente ed energia elettrica. La giunta Alemanno sta affrontando con decisione il problema, e proprio in questa ottica, nei prossimi giorni sarà sottoposta al voto dell'Aula Giulio Cesare la delibera per le opere a scomputo, con le quali si doteranno le periferie dei servizi necessari - continua Di Cosimo - Un provvedimento che risolve una situazione ferma da tre anni, e che l'attuale amministrazione, invece, è stata in grado di portare al voto nel giro di pochi mesi dal suo insediamento». Non ci sta l'opposizione che, prima con il capogruppo Pd, Umberto Marroni, poi il consigliere capitolino Fabrizio Panecaldo, si sollevnao critiche unanimi: «il sindaco non conosce le periferie romane». Sus. Nov.