Alitalia vola romano
Alitalia sceglie Fiumicino come base principale in Italia. Il presidente e l'amministratore delegato di Cai, Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, evitano di usare la parola hub, ma di questo si tratta. Preferiscono definire l'aeroporto della Capitale come «base centrale della rete aeroportuale italiana». Insomma, la scelta è stata fatta. «Una decisione naturale - commenta Sabelli - visto che il 60 per cento del traffico aereo in entrata fa scalo a Fiumicino a fronte del 10-12 per cento di Milano». Se mai gara c'è stata tra Fiumicino e Malpensa, adesso è finita. E ha vinto Fiumicino. È stato definito un accordo-quadro con Aeroporti di Roma, gestore del Leonardo da Vinci, per cui dal 2010 al 2013 per tutti i servizi a terra e in volo su Roma ci sarà un esborso di 100 milioni di euro l'anno. L'importo dei 100 milioni sarà meglio definito una volta rideterminato il piano delle tariffe aeroportuali ferme dal 2001. I vertici di Alitalia hanno annunciato il potenziamento dello scalo romano davanti ai sindaci di Roma e Fiumicino, Gianni Alemanno e Mario Canapini, e al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, a dimostrazione che la scelta compiuta è netta. Tre le novità principali. Nuove tariffe promozionali (prezzi più bassi) in Italia e verso l'estero. Nuove destinazioni e potenziamento della flotta. E Terminal unico a Fiumicino di cui potranno usufruire solo Alitalia e i partner di Sky Team di cui fa parte Air France. Riguardo quest'ultimo punto, tutte le operazioni di Alitalia verranno concentrate nel nuovo Terminal A con l'utilizzo esclusivo anche di una parte del Terminal B. «Spinetta (presidente di Air France-Klm, ndr) ancora non ci crede - ha detto Sabelli - ma ci crederà quando lo vedrà». Per quanto riguarda le destinazioni, invece, aumenteranno da 69 (23 nazionali, 24 europee e 22 intercontinentali) a 78 entro il 2013. Dal prossimo anno ci saranno altri nuovi collegamenti: Zurigo, Berlino, Vienna, Praga e Malaga in Europa; Los Angeles, Shanghai, Seul e Rio de Janeiro nel resto del mondo. La tratta Roma-Linate sarà potenziata: sono previsti flotta e personale di volo e percorso aeroportuale dedicati alla tratta, ampliamento dei varchi per Linate, check-in col cellulare e gestione della posta elettronica a bordo degli aerei. Infine, sono stati previsti prezzi più bassi per il periodo dal 27 maggio al 31 ottobre. A partire da 49 euro per l'Italia, da 99 per l'Europa e da 389 per Americhe e Giappone. La scelta dei vertici della nuova Alitalia di puntare su Fiumicino, come detto, è motivata da logiche di mercato. Sabelli, ha ricordato che Roma è «la base principale di Alitalia» per la quantità del traffico aereo (15 milioni di passeggeri annui) e perché «l'area della Capitale ha una propensione turistica, naturalistica e di business molto importante. Inoltre, Roma ha un posizionamento geografico e infrastrutturale favorevole per i flussi verso il nord e il sud del mondo». Proprio quest'ultimo punto è stato sottolineato anche dall'ad Sabelli: se l'80 per cento dei voli è ancora destinato all'Europa, «le rotte verso i Paesi del Mediterraneo hanno il tasso di crescita più alto». Scontata, invece, la soddisfazione del presidente di Adr, Fabrizio Palenzona, che ha detto di non aver mai partecipato «alla diatriba tra Roma e Milano. Siamo felici se le scelte delle imprese combaciano con le nostre». Ma Palenzona ha anche chiesto di «adeguare al più presto le tariffe aeroportuali», condizione indispensabile per poter sostenere gli investimenti. Richiesta sostenuta anche dal presidente di Enac, Vito Riggio, che ha ricordato come siano necessari «da parte della società di gestione investimenti indifferibili e molto significativi che hanno bisogno di un adeguamento equo e controllabile delle tariffe che, per la crisi della compagnia Alitalia sono rimaste ferme da sette anni».