Ammortizzatori sociali in deroga 660 milioni per chi perde lavoro
«Un risultato di grande importanza che trova nuovamente il Lazio protagonista nella lotta alle conseguenze della crisi economica» Il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo definisce così l'accordo raggiunto ieri con le parti sociali sull'utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga che, per il governatore «garantisce tanti nostri cittadini, e dimostra che le istituzioni sono presenti al loro fianco. Tra il 2009 e il 2010 la Regione Lazio potrà infatti disporre di 660 milioni di euro, di cui 440 di provenienza statale e altri 220 di provenienza regionale, grazie alle disponibilità del Fondo Sociale Europeo. Di particolare importanza anche il fatto che questo strumento di sostegno sociale interessa tutti quei lavoratori coinvolti in crisi aziendali per le quali non sono applicabili gli ammortizzatori sociali ordinari, persone con contratti a tempo indeterminato come a tempo determinato. È è stato fatto un altro passo avanti che consentirà a migliaia di famiglie di guardare alla crisi economica con minore preoccupazione». Soddisfazione è stata espresa dall'assessore all'Istruzione e formazione Silvia Costa. «La Regione Lazio - ha spiegato Costa - ha messo a disposizione dei dipendenti delle imprese fino a 15 addetti, che non possono accedere agli ammortizzatori sociali a legislazione ordinaria, 220 milioni di euro del Fondo sociale europeo. A coordinare gli interventi sarà un Tavolo tecnico tra Regioni e Ministeri. L'intervento formativo di orientamento e di riqualificazione, insieme agli altri strumenti di politiche attive del lavoro, consentirà non solo di tutelare i lavoratori, ma anche di impedire che si chiudano le piccole imprese». Soddisfatta anche l'assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi. Ok dai sindacati Cgil Cisl Uil del Lazio (Amalia De Sanctis, Dario Roncon, Franco Dore) anche perché l'accordo include tutte le tipologie di lavoratori (apprendista, lavoratore interinale, socio lavoratore) ed i settori finora esclusi, e lega l'erogazione dell'indennità alla frequenza di percorsi obbligatori di formazione, per favorire il rientro nel mondo produttivo.