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Colleferro, il gassificatore riaprirà

Una pattuglia dei carabinieri davanti alla discarica di Colleferro (Roma)

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Il termovalorizzatore di Colleferro può riaccendere le macchine. Il via libera ambientale della Regione arriverà tra pochi giorni. E se l'impianto chiuso dal Noe per un'indagine sullo smaltimento illecito di rifiuti può riprendere le attività, c'è la discarica di Malagrotta pronta a chiudere entro la fine dell'anno. Lo ha annunciato il presidente della Regione Piero Marrazzo in audizione alla Commissione bicamerale d'inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. «L'emergenza è finita», ha detto convinto Marrazzo anche se «il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata è preoccupante». Il governatore del Lazio è stato convocato dal presidente della commissione Gaetano Pecorella proprio per capire quali siano i rischi alla luce delle indagini della Procura di Velletri che ha portato a 13 arresti (tra cui alcuni dirigenti del Conzorzio Gaia che gestisce le due linee di termovalorizzazione di Colleferro) per un presunto smaltimento di rifiuti tossici provenienti dalla Campania. Marrazzo ha ricordato «come l'impianto, che non è stato sequestrato dalla magistratura, potrà riprendere ad operare e le indagini potranno fare il loro corso». Infatti, entro la fine della settimana è attesa l'autorizzazione integrata ambientale. A quel punto, una volta sistemate le centraline di rilevazione potrà riprendere l'attività. Anche se proprio ieri i dieci capiturno hanno minacciato di non far ripartire le macchine se l'azienda non garantirà regole precise, tra cui la definizione di «compiti certi e responsabilità oltre alla necessità di avere la manutenzione degli impianti sui tre turni di lavoro». Ma per evitare che si verifichino altri episodi come quello di Colleferro, Marrazzo ha chiesto un intervento del legislatore per dare nuovi strumenti per le amministrazioni locali per far fronte alla criminalità. Intanto, per garantire trasparenza, la Regione realizzerà un sistema di monitoraggio di tutti i siti coinvolti nel ciclo dei rifiuti nel Lazio: dai termovalorizzatori alle discariche agli impianti di selezione e trattamento. Tutti i dati delle centraline saranno costantemente monitorati e consultabili su un sito internet. Fatto il punto sul rischio criminalità, Marrazzo ha voluto sottolineare come la discarica di Malagrotta non sia per niente esaurita ribadendo come la Regione sia pronta a chiuderla non appena il Comune di Roma avrà trovato una sede alternativa. E per concludere, Marrazzo ha confermato che il nuovo gassificatore di Albano sarà senz'altro realizzato: «I timori che possa essere bloccato - ha detto - sono già tramontati, la conferenza dei servizi ha espresso parere favorevole all'autorizzazione integrata ambientale. Quindi procederemo nei tempi previsti». Un possibile stop era stato ipotizzato alla luce dell'indagine dell'Asl RmH che prevedeva possibili danni all'ambiente. «Questo parere - ha detto Marrazzo - è stato superato da quello del dipartimento di epidemiologia della Asl RmE e dalla relazione dell'Arpa Lazio». Insomma, la strada è quella indicata da tempo. Agli impianti di Colleferro e Sant'Oreste si dovranno aggiungere proprio quello di Albano e il gassificatore di Malagrotta di imminente apertura.

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