Forte Bravetta diventa comunale
{{IMG_SX}}Un museo della memoria a Forte Bravetta e una riqualificazione dell'idroscalo di Ostia, dove verrà ricordato Pierpaolo Pasolini. La firma del protocollo d'intesa tra Agenzia del Demanio e Campidoglio, significa dare un'identità territoriale a luoghi che fanno parte del tessuto culturale della città. Oltre a un'ottimizzazione e valorizzazione di spazi preziosi. La consegna delle chiavi di Forte Bravetta, ieri, da parte del direttore dell'Agenzia del Demanio, Maurizio Prato, al sindaco Alemanno inaugura insomma una nuova stagione di rapporti e risultati. Nel particolare, su alcuni immobili di proprietà del Comune, il ministero dell'Interno paga un canone di locazione, come ad esempio le caserme di Carabinieri (via degli Armenti), Polizia (parco dei Daini di Villa Borghese) e Vigili del Fuoco (via Marmorata, via Genova, via Caposile, via Tuscolana), mentre alcuni immobili di proprietà dello Stato sono per ubicazione, struttura e dimensioni di grande interesse per l'attività istituzionale del Comune. Tra questi, oltre a diversi terreni e fabbricati (a Castelfusano e Circonvallazione Clodia), ex forti militari (per il momento Bravetta, Portuense e Prenestino) e aree stradali, anche l'ex manifattura Tabacchi dell'Ostiense, futuro cuore di Campidoglio 2, ovvero la nuova cittadella amministrativa della Capitale. «Con tale operazione - ha spiegato Prato - lo Stato risparmia il pagamento dei relativi canoni con un sensibile contenimento della spesa pubblica. Il protocollo avrà durata triennale e al termine dell'operazione sarà conseguito un equilibrio economico finanziario tra le due permute effettuate tra gli immobili di proprietà comunale e quelli di proprietà dello Stato». Ad entrare nel dettaglio il sindaco Alemanno. «L'ex Forte Bravetta, luogo di grande valore storico e monumentale verrà destinato in parte a un Museo della Memoria della città, per ricordare ciò che è avvenuto in quel luogo di fucilazioni, un museo contro il fascismo, contro le dittature e contro la pena di morte prima, durante e dopo la guerra». Il sistema degli ex forti risulta strategico per l'amministrazione capitolina. Situati in periferia possono essere ben valorizzati a scopo culturale e sociale, aprendoli ai servizi territoriali. «Un'altra struttura oggi nel degrado è quella dell'idroscalo di Ostia - continua il sindaco - dove tra l'altro c'è una situazione di pericoloso abusivismo. Anche in questo caso, come per Forte Bravetta, penseremo a una valorizzazione storica e turistica. Ci sono poi altre aree attualmente occupate (come Forte Prenestino, occupato dai centri sociali ndr) che passando al Comune ci consentiranno di avere rapporti più chiari con gli occupanti. Ancora, sulle aree urbanisticamente disponibili si studierà una riconversione per l'housing sociale e dunque per alleviare l'emergenza abitativa. Ovviamente tutti i progetti verranno studiati e concertati con i Municipi, i comitati, le associazioni, mentre nei diversi fabbricati ora di proprietà dello Stato e presto del Comune, potremmo pensare a centri di accoglienza temporanea come ad esempio per il piano freddo o per gli sgomberi, liberando così da questa funzione l'ex Fiera di Roma».