Allarme tubercolosi «Politici ostruzionisti»
È il professor Fernando Aiuti, presidente della Commissione politiche sanitarie del Campidoglio, a lanciare l'allarme tubercolosi nella Capitale, sottolineando che l'emergenza colpisce nella maggior parte dei casi soggetti che vivono nei campi nomadi della città. Professore, perché il piano di prevenzione delle infezioni non è ancora iniziato? «Perché è bloccato da veti incrociati burocratici e per inspiegabili opposizioni di alcuni direttori sanitari». Si spieghi meglio. «Ci sono compartimenti stagni tra Regione, Provincia e Comune, le istituzioni non collaborano come dovrebbero per il bene dei cittadini. È già tutto organizzato il piano di prevenzione nei campi rom, ma è ancora tutto fermo». In cosa consiste il progetto? «Nell'invio periodico di medici, che hanno il compito di chiedere ai residenti del campo se hanno avuto o meno, ad esempio, febbre, se sono improvvisamente dimagriti o se hanno la tosse. I casi sospetti vengono ricoverati allo Spallanzani. Negli ultimi due casi, però, sono passati 60 giorni da quando i malati sono stati portati in ospedale a quando sono stati effettuati i controlli nel campo: per legge, invece, devono avvenire immediatamente, è inaccettabile». C'è qualcuno che fa ostruzionismo? «Purtroppo sì. Credo quindi che il vicepresidente della Regione Esterino Montino e l'assessore alle Politiche sociali del Comune Sveva Belviso si devono assolutamente riunire per risolvere questa situazione. È tutto pronto per aiutare i cittadini, è ora che le istituzioni si muovano e risolvano la drammatica questione».