Il "futurista" Cecchini condannato a 8 mesi
Una spesa che gli è stata «rimborsata» con una condanna a otto mesi di reclusione per interruzione di pubblico servizio. È questa la pena inflitta ieri al «futurista» Graziano Cecchini, divenuto famoso per aver colorato di rosso l'acqua della Fontana di Trevi. Erano le 9 del mattino del 16 gennaio del 2008 quando l'uomo trascinò in cima alla scalinata più famosa del mondo grossi sacchi di cellophane contenenti mezzo milione di palline colorate, rosse, verdi gialle e azzurre. In pochi istanti i 135 gradini erano ricoperti di sfere colorate, che alla fine hanno anche riempito la «Barcaccia» e hanno fatto impazzire curiosi e turisti. Tanto che sul web è immediatamente scattata la caccia alle palline colorate, messe addirittura in vendita su e-Bay da chi aveva deciso di portarsene a casa qualcuna. Il giudice monocratico Tiziana Gualtieri, che ha deciso di condannare Cecchini, ha anche inflitto quattro mesi di carcere a Daniele Pinti, considerato dagli inquirenti un partecipante all'iniziativa. Ha invece assolto con formula piena, «per non aver commesso il fatto», Michael Rosselli, anche lui inizialmente indagato per concorso in interruzione di pubblico servizio. Un reato che era stato ipotizzato perché le palline colorate che riempivano la scalinata e piazza di Spagna, avrebbero impedito il passaggio di due autobus elettrici. Riguardo a questa circostanza, il «futurista» ha dichiarato che «la piazza è isola pedonale e si poteva passare tranquillamente». «Non è stato fatto del male a nessuno. Questa è solo pop art», aveva detto Cecchini il giorno della sua scarcerazione. E ancora: «Dopo la mia azione non violenta che ha ucciso il cervello di qualcuno, sono diventato "futurpalla"».