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«Serve subito un piano scientifico Il maltempo non c'entra nulla»

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Sonoin cattive condizioni gli alberi di Roma. Nei parchi così come lungo i viali, il pericolo è la caduta dei rami. Gli ultimi casi di cronaca fanno parlare di emergenza. Nel più recente, a via Panama, si è trattato di un'acacia di 20 metri crollata improvvisamente: «Ci sono gravi responsabilità – spiega Vanessa Ranieri, presidente del WWF Lazio – Il parco Rabin adiacente a Villa Ada è una villa storica: secondo la legge regionale 24 del '98 deve essere mantenuta, restaurata e conservata». Di chi sono queste responsabilità? «La villa storica è una piccola anomalia: è divisa per competenze tra sovrintendenza e ufficio giardini. Non c'è un unico bilancio. Si dice sempre che mancano i fondi per la manutenzione, ma per fare progetti e per costruire all'interno della villa si trovano sempre. Chiediamo di trovare questi soldi: stiamo mandando in malora un monumento». Il maltempo, sabato sera, non è stata la causa scatenante dell'incidente? «No, non è per questo. Il saper conservare il patrimonio verde della città è una vera scienza. Bisogna effettuare delle potature sensate, anche capire quali siano gli alberi da piantare e saperli mantenere. Ecco ci vuole uno studio preciso». Dopo gli ultimi fatti di cronaca, il Comune ha attivato una task force. Sono stati effettuati interventi record. Come a Colle Oppio, dove sono state potati 70 alberi dopo 20 anni che non accadeva. O a Parco Leonardo, dove non si effettuavano interventi da 15 anni. Eppure la situazione sembra non essere cambiata. Cosa c'è che non va? «Credo che la potatura debba essere frutto di uno studio approfondito. Noi avevamo una delle scuole di giardinaggio più famose a Roma. Questo studio deve essere recuperato. Ecco, oggi invece viene fatta con mera consuetudine che ci espone a grandi rischi. Basti pensare all'asfalto su cui ci spostiamo, dove le radici vanno in superficie e non in profondità». Viv. Spi.

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