Immigrati, la residenza a chi occupa
{{IMG_SX}}Immigrati reclutati dai centri sociali che riescono a ottenere la residenza anagrafica grazie alle occupazioni, porta d'accesso per la graduatoria di una casa popolare. È finita in Procura l'occupazione della scuola «8 marzo», 10 mila metri quadrati in via dell'Impruneta 51, saccheggiati e occupati due anni fa. Ma oggi pomeriggio, alla vigilia delle celebrazioni del 25 aprile, il centro sociale Macchia Rossa in via Pieve Fosciana alla Magliana, mostra i muscoli in difesa di questa occupazione con un corteo nel quartiere che muoverà proprio dallo stabile dove invece sarebbe dovuto sorgere un incubatore d'impresa. Un corteo che, senza lo stop della Questura, sarebbe passato anche davanti alla caserma dei carabinieri di Villa Bonelli, "rei" di aver intensificato i controlli. E la manifestazione, in effetti, è anche come una risposta ai militari accusati di fare il loro dovere, come si legge sul sito di Macchia Rossa: «le attenzioni dei carabinieri diventano sempre più insistenti» si legge sul link della scuola «8 marzo», dopo un presunto attentato un mese fa, con tre molotov lanciate e inesplose finite sui balconi dello stabile occupato ma di cui nessuno nel quartiere si sarebbe accorto. «Gli occupanti vengono fermati - scrive Macchia Rossa, convocati in caserma, minacciati di sgombero e denunce». I militanti di estrema sinistra bacchettano «l'attività di indagine» «dei rappresentanti dell'Arma» qualificati sarcasticamente come «solerti». E ribadiscono la legittimità dell'occupazione della scuola «8 marzo», dove vivrebbero «40 nuclei familiari». Ma i nuovi poveri italiani sarebbero una minoranza rispetto agli extracomunitari reclutati, cui, per restare nella scuola occupata, viene chiesto di pagare un "affitto" e il rispetto delle regole, compresa quella di intervenire alle manifestazioni organizzate. E chi non sottostà viene sbrigativamente cacciato di "casa" senza nemmeno la restituzione degli oggetti personali. Ma deve valerne la pena, visto che un certo numero di immigrati sarebbero riusciti ad avere un'ambita residenza anagrafica, che prima o poi consentirà di entrare in graduatoria per una casa popolare, grazie all'occupazione che ha ottenuto il «riconoscimento da parte del consiglio del XV Municipio» come scrive sul sito Macchia Rossa. Il Comune vuol dare il via a controlli nei centri sociali, anche dopo il recente ritrovamento di spranghe e bastoni in zona Prenestina nelle auto di alcuni militanti di estrema sinistra già noti alla polizia, come annunciato dal presidente della Commissione Sicurezza del Comune di Roma, Fabrizio Santori: «credo che sia opportuno iniziare quel percorso di controllo all'interno di centri sociali occupati dall'estrema sinistra, spesso zone franche dove, da quanto ci viene riferito, trovano spazio l'illegalità e la diffusione di una cultura senza regole».