Chiede mille telefoni per i terremotati

È stato ribattezzato il truffatore-sciacallo: ha chiesto mille telefonini alla Vodafone spacciandosi per incaricato dalla Protezione civile, dicendo che li avrebbe dati ai terremotati abbruzzesi. A un signore di 64 anni, romano, titolare di una ditta che tratta articoli di elettronica, il raggiro non è riuscito e se l'è cavata con una denuncia a piede libero per truffa. Il 7 mattina l'imprenditore si presenta alla sede Vodafone dell'Eur. È convinto che lo scopo della sua richiesta persuaderà la compagnia telefonica la quale non farà troppe difficoltà e preparà il carico: mille telefoni cellulari, compresivi di sim e scheda ricaricabile. Per l'occasione il signore ha preparato anche una lettera. C'è scritto che agisce per nome e per conto del Dipartimento della Protezione civile dal quale è stato autorizzato a chiedere i cellulari che saranno consegnati alla popolazione terremotata. E poi dice alla Vodafone di prendere il tempo necessario per procurarsi il quantativo. Gli impiegati sono gentili ma non sprovveduti. La Vodafone tratta con la Protezione civile e questa storia non quadra affatto. Telefonano al Dipartimento e raccontano che il tizio si è presentato mostrando una lettera di incarico della Protezione civile. La risposta è chiara e netta: non sono stati richiesti telefonini, e nessuno è stato autorizzato a chiederli a nome della Protezione civile. La telefonata successiva gli addetti della Vodafone la fanno ai carabinieri. Il comandante del Nucleo investigativo di via In Selci, il maggiore Lorenzo Sabatino, però vuole assistere al secondo incontro, quello in cui il signore dovrebbe ricevere i mille telefonini. La data fissata per venerdì 17. Un cattivo presagio. Il tizio va negli uffici Vodafone dove l'aspettano gli impiegati della prima volta e l'ufficiale dei carabinieri. La sorpresa è tanta ma anche la faccia tosta: ai militari mostra di nuovo la lettera d'incarico. ma non lo salverà dalla denuncia per truffa.