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«Brava gente, erano qui da 30 anni»

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Ierimattina erano tutti quanti davanti al cancello di casa di Vipan Kumar, il 21enne ucciso dal papà per essere tornato troppo tardi a casa dopo una serata trascorsa al cinema con gli amici. «Non ci saremmo mai aspettati niente del genere - spiegano alcuni amici di famiglia fuori dall'abitazione - perché stiamo parlando di persone normalissime, che da anni gestivano un negozio qui vicino. Sia Vipan che suo fratello davano una mano, ed il padre si è sempre mostrato molto attento e premuroso nei loro confronti: pensate che per i loro compleanni arrivava a spendere anche mille euro per organizzare feste e per comprare loro dei regali. Quanti farebbero lo stesso?». Un fulmine a ciel sereno quindi, tanto che nessuno tra i presenti riesce a darsi una spiegazione plausibile di quanto accaduto. «Forse si è trattato di un attimo di pazzia – raccontano due indiani attoniti sul marciapiede di fronte casa della vittima – perché sono qui da quasi 30 anni e non hanno mai avuto alcun problema né discussioni. Hanno un'attività avviata e sono sempre andati d'accordo con tutti. Credo che nessuno di noi si aspettasse un epilogo tanto drammatico». Nella giornata di oggi intanto, è prevista l'autopsia sul corpo del 21enne indiano. Un atto dovuto prima dell'udienza per la convalida dell'arresto di Vijai Kumar in programma per domani al carcere di Velletri. Cos. Bov.

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