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Prete a processo per abusi

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Francesca Mariani Sarà processato con giudizio immediato il 16 giugno prossimo davanti ai giudici della VI sezione del tribunale penale collegiale don Ruggero. C., già parroco della parrocchia Natività di Maria Santissima, arrestato nel giugno scorso perché accusato di aver abusato di alcuni minorenni. A chiedere l'accesso a tale rito è stata la stessa difesa del sacerdote, l'avvocato Patrizio Spinelli, dopo che il pm Francesco Scavo aveva chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo per le accuse di atti sessuali con minorenni e prostituzione minorile continuate e aggravate.  Tra le persone che saranno citate come testimoni nel processo dall'accusa anche monsignor Gino Reali, già vescovo della diocesi di Santa Rufina, nella cui competenza ricadeva la parrocchia guidata da don Ruggero C. Il prelato era già stato sentito dal pm come persona informata sui fatti, per capire perché non avesse ascoltato le testimonianze dei ragazzi che raccontavano di aver subito violenza. Intanto l'avvocato Spinelli ha presentato ricorso in Cassazione contro il decreto del governo in materia di sicurezza che il 18 marzo scorso ha riportato in carcere il prete e anche alla luce del «no» del gip alla scarcerazione dello stesso sacerdote all'esito di una perizia che aveva giudicato le sue condizioni di salute non incompatibili con il carcere. Don Ruggero era tornato in carcere sulla base di una misura cautelare emessa dal gip Carmine Castaldo su richiesta del pm, dopo che il 16 settembre precedente gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Inizialmente, il 30 giugno scorso, era finito in carcere, mentre stava organizzando con l'oratorio il viaggio per partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Sidney che si è tenuta dal 12 al 21 luglio 2008. Secondo l'accusa, il sacerdote negli ultimi dieci anni avrebbe ripetutamente abusato di giovani affidati alle sue cure, tra l'altro, nell'oratorio e nei campeggi estivi. Nel corso delle indagini successive all'emissione della misura cautelare sarebbero emersi altri casi di abusi che risalirebbero fino a 25 anni fa e che si sarebbero svolti a Legnano quando ancora non era stato ordinato sacerdote e insegnava educazione sessuale. Fatti ormai prescritti e per i quali la procura non potrà quindi procedere, ma le presunte vittime saranno comunque citate come testimoni nel caso di un eventuale processo. Il parroco ha sempre respinto le accuse contestategli. Sono sette gli episodi di abuso imputati al sacerdote, tutti coinvolgono minori di sesso maschile. Il sacerdote, secondo il pm, per compiere gli abusi avrebbe approfittato dei situazioni di debolezza o di difficoltà familiare in cui si trovavano i piccoli. In un caso un minore era stato affidato al prete dalla madre, in difficoltà economiche, perché si prendesse cura del figlio e lo aiutasse a superare i problemi dovuti alla perdita del padre. E proprio in questo caso il sacerdote avrebbe abusato del minore per circa quaranta volte in cambio di danaro (dai dieci ai trenta euro per ogni singola prestazione) o di abiti.

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