Liste d'attesa, blitz al San Camillo
La prima tappa è stata il Cup del San Camillo. Dopo aver preso il suo numero ed essersi messo in fila, Montino ha potuto verificare direttamente la situazione che devono affrontare quotidianamente i cittadini del Lazio, vale a dire lunghe ore di attesa per operazioni burocratiche talvolta anche superflue. Durante la lunga attesa, poi, il vicepresidente si è recato al centro di prenotazione dell'ospedale Forlanini che, pur facendo parte della stessa azienda ospedaliera del San Camillo, è apparso più efficiente. Qui, infatti, i 16 sportelli a disposizione, che si trovano in locali più ampi e accoglienti, erano tutti aperti. Successivamente, Montino ha contattato la direzione dell'azienda ospedaliera e ha preso parte a una riunione operativa, durante la quale ha evidenziato come il cattivo funzionamento del servizio Cup dell'ospedale fosse la conseguenza del passaggio dalla precedente gestione, affidata alla cooperativa Capodarco, a quella attuale, che ricorre ai dipendenti interni della struttura. Un numero insufficiente di operatori, complessivamente 28 in tutta l'azienda ospedaliera rispetto ai 42 messi in campo fino al primo aprile, ha dovuto prendere in poche ore confidenza con un sistema informatico che non conosceva. Tra l'altro queste persone, alle quali è andato il ringraziamento della Regione per lo spirito di sacrificio dimostrato, hanno dovuto lavorare in condizioni molto difficili, operando anche per due turni consecutivi. Di conseguenza, durante la riunione per prima cosa Montino ha chiesto alla direzione ospedaliera di aprire tutti gli sportelli disponibili all'interno dei locali del San Camillo, chiamando in servizio altri dipendenti, scelti tra i numerosi che non possono compiere attività di altro tipo, e raggiungere in tal modo la quota minima di 45 operatori al cittadino. I nuovi arrivati potranno affiancare i colleghi che hanno già cognizione del sistema informatico. A quel punto, potranno essere organizzati turni più razionali che consentiranno di coprire tutto l'orario del servizio senza costringere i dipendenti a orari stressanti. Dovranno inoltre essere semplificate alcune procedure attraverso una valutazione più razionale delle certificazioni di esenzione presentate dai cittadini. Non dovrà più essere necessario mettersi in coda per ottenere un timbro sul documento di autocertificazione. Quest'ultimo potrà essere direttamente consegnato all'infermiere prima della visita o delle analisi, e solo in un secondo tempo gli uffici compieranno le pratiche annesse.