Sosta, disco orario fantasma
Iparcheggi di prossimità esistono, ma non sono indicati. La sosta gratuita è consentita per un massimo di tre ore e richiede l'obbligo di esporre il disco orario, ma nessuno lo sa (o finge di non saperlo) e del disco orario sui parabrezza delle auto neanche l'ombra. A sei mesi dall'avvio della nuova sosta tariffata non tutto è chiaro sul fronte parcheggi. E se è vero che ormai praticamente ogni parcometro è tarato sulla nuova disciplina oraria a pagamento, per scoprire, ad esempio, in quali strade si sosta a meno prezzo (e quindi a tariffa agevolata), a meno di non essere così coscienziosi da guardare il sito dell'Atac prima di uscire di casa, non si può fare altro che mettersi in macchina e girare. Facciamo l'esempio del quartiere Ostiense: un parcheggio di prossimità c'è (anche se parzialmente chiuso per lavori) ed è quello a ridosso della metro Garbatella, ma sui parcometri non è indicato e chi non lo sa paga tariffa piena. Ma è sulle strisce bianche che vige la deregolamentazione più totale. La sosta dove il parcheggio non si paga, e quindi anche davanti ad alcuni ospedali, è consentita per un massimo di tre ore esponendo il disco orario. Abbiamo fatto una verifica lunedì e martedì scorso in alcune strade della capitale. Sorpresa: nessuna auto lo aveva esposto. Così all'Aurelio sosta bianca in via Benedetto XIV, via della Stazione di San Pietro, via Leone IX: 54 auto contate nessun disco orario. A Testaccio, via Caio Cestio e via di Monte Testaccio: 25 auto, nessun disco orario. Ancora a Nomentano: Largo Guido Mazzoni e Largo Ettore de Ruggero: 18 auto, nessun disco orario. Proseguiamo con Prati, via Alberico II e via Farnese, ancora nessuna macchina esponeva il disco orario. La musica non cambia di fronte agli ospedali: Bambin Gesu, contiamo martedì mattina 30 auto in sosta sulle strisce bianche, sul parabrezza nessuna traccia del disco orario, in compenso non si sfugge al «solito» parcheggiatore abusivo: 2 - 3 euro l'«offerta» per stare tranquilli.