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San Lorenzo, telecamere nelle scuole e nelle piazze

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Viviana Spinella Parte in questi giorni il progetto di sorveglianza sui luoghi sensibili del quartiere, piazze, vie e scuole, dove più si è avvertita negli ultimi mesi la percezione del rischio. Quindici telecamere fisse e due motorizzate, collegate a una postazione centrale di controllo, sorveglieranno, 24 ore su 24 e per 365 giorni all'anno, la scuola media e la materna «Falcone e Borsellino», gli asili nido «Grillo Joe» e «Pinocchio», la materna «Saffi», l'istituto «Fratelli Bandiera» e i plessi scolastici Winkelman. A questi si aggiungono due dei luoghi più frequentati sia di giorno che di notte: l'area giardini di piazza Bologna e piazza dell'Immacolata a San Lorenzo. I sistemi di ripresa «intelligenti» non necessitano di personale dedicato ma si basano su una tecnologia capace di analizzare le riprese e i possibili comportamenti a rischio, elaborare le immagini attraverso particolari software e fornire così una descrizione della scena in tempo reale. Ma non c'è solo videosorveglianza nel progetto del III Municipio, finanziato con 200 mila euro dalla Regione. C'è anche la partecipazione attiva dei cittadini, con le loro segnalazioni delle aree a rischio e dei pericoli che solo chi vive quotidianamente i luoghi del quartiere può riconoscere. E non manca la risposta dell'istituzione, con la creazione, nei locali municipali di via dei Sabelli, del «Centro di sicurezza integrata»: un'apposita struttura permanente che ospiterà un osservatorio a supporto dei cittadini. Un'equipe di psicologi, sociologi e criminologi specializzati risponderà alle denunce e annoterà i disagi dei residenti su alcuni temi delicati: criminalità, usura, racket, alcolismo, bullismo, spaccio di droga, maltrattamenti. Attivo anche un numero verde per le segnalazioni di particolare degrado e disagio. «È questo lo spirito della sicurezza integrata che coinvolge il cittadino – ha commentato il minisindaco Dario Marcucci – ed è questa rete sociale fatta di volontariato e associazioni che fa di Roma la metropoli più sicura rispetto alle altre capitali europee». Il presidente cita una ricerca dell'Unione industriali che raffronta, su dati delle prefetture del 2007, i reati commessi a Roma, Parigi, Londra, Berlino: «Nella Capitale si sono verificati 222 stupri, e cioè 8,2 per ogni mille abitanti: un quarto delle capitali francese e inglese, poco meno della metà di Berlino». Dati confermati dall'assessore alla Sicurezza della Regione Daniele Fichera, che aggiunge: «È vero: in termini assoluti la nostra metropoli è più sicura, ma se alcuni fenomeni aumentano si ha comunque la percezione che la situazione stia peggiorando». A questo sentimento «bisogna rispondere con politiche per la sicurezza, magari ci fossero risposte semplici e intuitive». Stoccata alla giunta Alemanno: «La sicurezza è stata al centro della campagna elettorale del Comune, ma è governando che si fanno le cose». Il riferimento va ai fondi per la sicurezza integrata, che la Regione ha stanziato per 8 milioni di euro. Di questi, 2 milioni e 300 mila euro sono stati destinati a 17 Municipi, «a tutti – specifica con una battuta Fichera – senza discriminare tra le amministrazioni di centrodestra o di centrosinistra». Una pioggia di fondi solo su Roma (7 milioni e 300 mila euro): di cui un milione per i vigili di prossimità e 4 milioni investiti nel patto per Roma Sicura. Per il 2009 la Regione ha confermato le stesse cifre: a breve partiranno i nuovi bandi per l'assegnazione dei fondi. «L'obiettivo è rendere questi piani permanenti. Mi auguro che il Comune faccia la sua parte».

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