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La riscossa delle imprese «in rosa»

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Eal Vinitaly 2009 l'hanno «consacrata». È la «Carta delle Donne del Vino Lazio-Umbria», a tre D, ossia tridimensionale. Come spiega la stessa presidente del sodalizio regionale, Patrizia Patini, «farà emergere le qualità del vino e del territorio, l'azienda e la produttrice, all'insegna della tracciabilità a tutto tondo». Dodici le aziende vitivinicole che ne fanno parte, tra queste Donnardea, Pallavini e Casale Mattia. Le aziende produttrici «in rosa» crescono. E dimostrano di avere un buon naso per il vino, oltre che per gli affari. Sarà mica che prima o poi ingelosiranno gli uomini? Fatto sta che alla 43° rassegna vitivinicola veronese, durante un evento organizzato dall'Arsial, le Donne del Vino Lazio e Umbria hanno premiato Lucia De Santis dell'azienda Casale Mattia di Frascati, per il progetto «Misa» che finanzia «L'albero della vita», associazione che aiuta i bambini nel mondo. Non a caso, per lo stesso assessore regionale Daniela Valentini, «le donne hanno particolare creatività, forza e passione per la loro terra». Dalla carta «rosa» alla carta «manifesto», presentata ieri al Vinitaly di Verona dall'assessore provinciale all'Agricoltura Aurelio Lo Fazio. Una sorta di carta geografica vitivinicola del territorio che andrà nei principali ristoranti della campagna romana, realizzata con la Camera di Commercio di Roma e l'azienda romana mercati. Aziende «al maschile», tra le quali spiccheranno e si faranno largo anche quelle «in rosa».

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