Boom dei gruppi d'acquisto

Oltre tremila le famiglie coinvolte. Risparmi fino al 50 per cento

La crisi spinge ad acquisti più intelligenti e soprattutto «organizzati».I consumatori romani hanno scoperto i gas (gruppi di acquisto solidali), l'alternativa ai carrelli della spesa riempiti a caro prezzo e da un anno all'altro circa 300 famiglie in più (rispetto alle tremila che già lo facevano) si sono ritrovate a scambiare in rete indirizzi e consigli per fare la spesa risparmiando anche fino al 50% rispetto ai normali prezzi di mercato. Organizzare la spesa nella Capitale tramite un gruppo di acquisto è un fenomeno in crescita, destinato a far parlare ancora di più di sé in tempi di crisi. Perché il motivo per cui si cercano «alleati» al momento di stilare la lista della spesa è di natura quasi sempre economica anche se il fenomeno nasce come ricerca di prodotti «diversi» da quelli tradizionali, biologici o direttamente acquistati dal produttore. Ad ogni gruppo di acquisto partecipano in media 25 famiglie, più facile ritrovarsi nei condomini ma anche nelle parrocchie. L'organizzazione è piuttosto semplice: ognuno comunica le proprie esigenze in base ai bisogni e ai gusti, si prepara una lista di prodotti, ogni quindici giorni oppure ogni mese, si decide a chi rivolgersi (centri all'ingrosso, piccole aziende fuori città, cooperative) magari cercando sui numerosi siti Internet diffusi in rete e si dividono i compiti. Qualcuno poi viene delegato ad andare a prendere fisicamente la merce e a dividerla tra le varie famiglie. Ma è anche possibile fare la spesa in grossi quantitativi senza muoversi da casa. Basta un «incaricato» che raccoglie tutti gli ordini e li inoltra via email alle varie aziende produttrici. Pochi giorni dopo il tutto viene recapitato direttamente a casa. I risparmi maggiori si registrano nei prodotti alimentari, che sono poi anche quelli di maggiore richiesta: frutta, verdura, legumi e cereali, sui quali si possono ottenere sconti tra il 20 e il 50% rispetto al prezzo di mercato.