Stalker in chat: amami o ti violento
Monterotondo Grazie a un software conosceva i particolari della sua abitazione
.Ma quell'amicizia nata per gioco, per Francesca (il nome è di fantasia) 26 anni, di Monterotondo, si è ben presto trasformata nel suo incubo peggiore. L'altro ieri mattina i carabinieri della compagnia locale diretti dal capitano Raffaele Gesmundo hanno arrestato il ragazzo, R.L., 20 anni, residente a Bologna, con l'accusa di stalking. I militari lo hanno bloccato di fronte all'abitazione della ragazza. Il giovane aveva preso un treno dal capoluogo emiliano la mattina stessa, e si era appostato per ore davanti casa sua per incontrarla. Ma Francesca, che in passato aveva già presentato ai militari un esposto nei confronti del giovane, sottolineando come il loro rapporto si fosse trasformato in un'ossessiva paura che le impediva di vivere serenamente, si è barricata in casa, aspettando l'arrivo dei carabinieri. Tutto ha avuto inizio qualche tempo fa. Il primo «incontro» virtuale lo avevano avuto tramite Travian, un videogioco di strategia militare ambientato in un mondo immaginario. Lì si erano scambiati i contatti e la loro amicizia era poi proseguita su Facebook, il popolare sito di social network, attraverso uno scambio reciproco di messaggi, anche dal tono affettuoso. Ma quando il ragazzo aveva espresso a Francesca la sua volontà di trasformare la loro amicizia in una vera e propria relazione, lei aveva cambiato il suo account su Facebook per evitare di essere contattata ancora. R.L., però, non si è dato per vinto e, riuscito a rubare la nuova identità della ragazza sul social network - e quindi i numeri di telefono di casa e del cellulare - l'ha perseguitata per oltre un mese. I suoi non erano più messaggi premurosi come una volta, bensì inviava mail ed sms sempre più insistenti e deliranti, pretendendo amore dalla ventiseienne. Da qualche giorno la tempestava anche con telefonate, di giorno e di notte, a casa e sul cellulare. A volte la donna, rispondendo al telefono, veniva minacciata dal ventenne di essere sotto casa sua: «scendi o ti violento», le avrebbe detto. Tanto che la ragazza evitava perfino di uscire. Per rendere più credibili quelle affermazioni descriveva alcuni particolari architettonici della sua abitazione. In realtà non si trovava fisicamente lì, ma riusciva a vedere i dettagli della casa utilizzando un software di localizzazione satellitare su Google. Venerdì mattina il molestatore si era presentato realmente sotto casa della ragazza, a Monterotondo, per incontrarla. Ma i carabinieri lo hanno arrestato con l'accusa di stalking, così come previsto dal nuovo articolo 612 bis del codice penale.