Nuovi stadi, ultimatum alla Roma
Chiaro il riferimento a Rosella Sensi. Il patron biancoceleste Claudio Lotito, infatti, già da tempo ha pronto il progetto e non ha mai fatto mistero dell'interesse del sodalizio laziale a uno stadio di proprietà. La Roma, pur avendo recentemente fatto sapere di voler presentare un proprio piano, in realtà è ancora in alto mare. «Prendiamo tempo perché non vogliamo sbagliare», aveva detto giorni fa la Sensi. Un'attesa, però, alla quale Alemanno intende porre fine in tempi brevi. Anche perché c'è da risolvere la questione-Olimpico. «Dalla nascita dei nuovi stadi non ci sarà un ridimensionamento dell'Olimpico ma una fortissima qualificazione e specializzazione. Questo stadio nasce per i grandi eventi come le partite della Nazionale, momenti celebrativi e le gare di atletica», ribadisce il sindaco. Alemanno auspica la stipula di un «protocollo col Coni che stabilisca che i grandi eventi abbiano una ricaduta economica sullo sport di base e dilettantistico, un programma di impiantistica di vertice e un piano regolatore per lo sport». Questi i tre obiettivi del Campidoglio per realizzare la Capitale dello Sport: «Bisogna superare la logica del grande evento come spot, come fatto isolato e sradicato dalla crescita cittadina. Ogni evento, come la Formula Uno, deve lasciare qualcosa alla città». Non solo calcio, comunque. Alemanno fa il punto anche su Tor Vergata e Mondiali di nuoto: «Ho incontrato Malagò, l'adeguamento degli impianti sta procedendo in tempo. Dobbiamo trovare una finalizzazione per Tor Vergata perché per gestirli servono 5 milioni l'anno. I Mondiali di basket potrebbero sancirne il rilancio». Il 23 maggio infatti la Federazione internazionale, ieri in visita nella Capitale, dovrà pronunciarsi sulla candidatura italiana a ospitare la kermesse del 2014. L'Italia se la dovrà vedere con Spagna e Cina. Roma, ha assicurato il sindaco, farà la sua parte.