Discariche, sciopero revocato
Lo sciopero delle discariche, riguardante oltre 30 Comuni del Lazio morosi nei confronti delle aziende che si occupano dello smaltimento e trattamento rifiuti, annunciato dalla Federlazio per mercoledì primo aprile, non ci sarà. Raggiunto l'accordo in extremis con gli stessi Comuni, compresa Roma dove si è trovata l'intesa tra l'Ama e l'azienda Colari proprietaria di Malagrotta, i debiti accumulati dall'1 settembre 2008 al 28 febbraio 2009 sono stati temporaneamente congelati dalle aziende di smaltimento. Ai Comuni è stata quindi concessa una franchigia dei pagamenti di 6 mesi, anche se restano ancora dei casi irrisolti. Si tratta di Nettuno, Pomezia, Monterotondo, Palombara Sabina, Castel Madama, Cittaducale, che hanno problemi finanziari particolarmente complessi e che non sono stati in grado di estinguere neanche in parte il proprio debito. Per questi, il servizio di smaltimento in discarica è stato sospeso anche se le aziende si sono dichiarate disponibili a trovare soluzioni. Casi particolarmente gravi in cui sussistono difficoltà strutturali, spiega la Federlazio, che auspica un intervento straordinario della Regione, anche di natura finanziaria. Intanto, mentre il presidente dell'Ama Marco Clarke annuncia che è in corso il progetto del raddoppio dell'impianto di compostaggio di Maccarese, che trasforma i rifiuti umidi e gli scarti alimentari in compost fertilizzanti, monta la polemica sulla discarica che dovrà sostituire Malagrotta. L'assessore all'Ambiente del Comune Fabio De Lillo fa sapere che si stanno visionando delle possibili aeree anche nel territorio provinciale, come nel caso di Allumiere e Riano, «e questo non deve far gridare allo scandalo nessuno». Pronta la risposta di Angela Flammini, coordinatrice del Pdci di Riano che «accusa» il Comune di «ragionare come un papa re» e spiega che «a Riano la mobilitazione dei cittadini contro l'ipotesi di trasferirvi Malagrotta, è solo all'inizio».