Colli Aniene, pasticcio abitabilità
Il IX Dipartimento del Comune vuole rilasciare l'abitabilità alle case dei residenti di Colli Aniene, sprovviste di questo certificato dagli anni '70. Il direttore della ripartizione amministrativa scrive all'Avvocatura Comunale chiedendo un parere su come procedere. Il grosso pasticcio, già pubblicato su «Il Tempo» il 15 marzo («Colli Aniene, quartiere illegale»), si è ingigantito negli anni e ha creato gravi disagi fra la gente che si è persino vista multata perché abita in case senza quel nulla osta. Oggi tutto rischia di diventare ancora più complicato. Fra le cooperative edilizie che costruirono al Tiburtino sud, risulta in regola la situazione di A.I.C., Auspicio, Castiglione, F.lli Fabrizi, Gianni Boccaleone srl, Scarpitti. Ancora nel limbo invece, anche per la mancata cessione gratuita al Comune di alcune aree a servizi (strade e piazze), la posizione di Domus Tiburtino srl, Domus Serena srl, Gianni Tiburtino Sud 167 II, Gianni Tiburtino Sud 167 III, Gianni Colli Aniene srl, Gianni Tiburtino Sud 167 I. Dalla lettera del Dipartimento si legge che il Comune, nelle aree che ancora non ha ottenuto gratuitamente per i servizi, ha già «disposto varianti urbanistiche per la realizzazione di residenze speciali per anziani, e per la costruzione di un parcheggio interrato ricompreso in un Pup per il quale l'Amministrazione Comunale ha nel frattempo già stipulato, con la Società GBA srl, una convenzione per la cessione del diritto di superficie»: interventi «approvati e avviate alcune operazioni di scavo», mentre alcuni operatori che dovevano dare quegli spazi al Comune «hanno contestato l'avvenuta occupazione» e dopo tre decenni si ipotizza la prescrizione della stessa cessione gratuita. La posizione del IX Dipartimento è venuta fuori dopo l'ultima assemblea dei residenti di Colli Aniene, riunione di fuoco che ancora non ha portato a un'azione comune della gente. Gli abitanti sperano che la lettera della ripartizione amministrativa comunale non resti nei cassetti come due disegni di delibera d'epoca veltroniana. In quelle due bozze si ammetteva implicitamente la confusione nelle pratiche che riguardano il quartiere scrivendo di concedere l'abitabilità anche «a causa della non reperibilità dei relativi fascicoli» (capitolo «C»), eliminando anche l'ostacolo della convenzione integrativa fra Comune e cooperative anche per la difficoltà di trovare i computi metrici ed estimativi dei progetti approvati.