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Il turismo riparte da Globe

Michela Brambilla

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Pietro Giovannini Il turismo italiano deve uscire dalle secche della crisi internazionale, dopo anni di indifferenza politica, acquisendo la consapevolezza di rappresentare ancora una vera e propria industria nazionale. Spinta da un motore particolare e incomparabile a livello internazionale come quello delle città d'arte. Magari con il sostegno di un ritrovato ministero ad hoc, capace di coordinare a livello nazionale tante e diverse realtà regionale. Questa, in sintesi, la ricetta rilanciata ieri dagli addetti ai lavori, prima su tutte il sottosegretario al Turismo, Michela Vittoria Brambilla, in occasione dell'inaugurazione della terza edizione di Globe, salone internazionale del turismo, cui parteciperanno fino a sabato prossimo 600 espositori e 550 buyers. Le attese sul contributo della rassegna al turismo italiano le aveva ben espresse al taglio del nastro il sottosegretario Brambilla: «Questo appuntamento - aveva sottolineato - dimostra la necessità di proseguire il confronto con gli operatori del settore a livello internazionale». Tesi rafforzata poi in sede di conferenza stampa, quando ha apertamente definito il turismo «la prima vera industria italiana, che deve uscire dall'emergenza che sta attualmente attraversando». Tutta colpa - ha spiegato Brambilla - del fatto che «il turismo viene visto ancora come si trattasse di folclore, dimenticando invece che produce il 10% del Pil, colpa questa anche di una mancata programmazione operata finora dalla nostra politica nazionale». E allora «bisogna fare qualcosa per recuperare la situazione, visto che nel 2008 abbiamo registrato un calo d'introiti di quattro miliardi di euro e la perdita di 40 mila posti di lavoro a livello nazionale». Il presidente dell'Enit, Matteo Marzotto, ha puntato il dito invece sull'importanza delle nostre città d'arte, «che rappresentano da sempre il motore turistico dell'Italia». Non a caso, ha sottolineato, «credo che l'evento più importante in questa rassegna sia Art Cities Exchange, manifestazione organizzata in collaborazione con l'Enit e giunta quest'anno alla sua 14/a edizione. A contribuire a riaprire il sipario sul ritorno di un ministero del Turismo ha pensato più tardi l'assessore al Turismo e allo Sviluppo economico della Regione Lazio, Claudio Mancini. «Noi come Regione - ha annunciato - vediamo bene il ritorno in Consiglio dei Ministri di un ministro ad hoc, che possa operare a livello nazionale interventi particolari per il rafforzamento del nostro turismo», operando soprattutto «a favore delle imprese e degli addetti che in esse operano, senza tuttavia attivare forme di assistenza». «L'unica soluzione per risolvere la crisi del resto è proprio quella di investire su di un settore centrale e strategico come il turismo che da solo contribuisce a costruire una buona parte del Pil dell'intero Paese - ha detto il vicesindaco di Roma, senatore Mauro Cutrufo -. Come Comune di Roma offriremo ai buyer, gli operatori una serata particolare che avrà come cornice uno scenario mozzafiato. Questo appuntamento sarà l'occasione per presentare il Secondo polo turistico della Capitale, il primo sistema complesso integrato per il turismo il cui obiettivo è intercettare i nuovi segmenti del turismo e raddoppiare le presenze aumentando il periodo di permanenza. In una splendida cornice offriremo agli operatori un assaggio di "Toccata & Fuga", la kermesse ideata per i turisti che abbiamo realizzato con la collaborazione del teatro dell'Opera di Roma e che ha già incontrato più di 100 mila persone nelle due precedenti edizioni. Il melodramma del resto è uno dei biglietti da visita più importanti del nostro Paese».

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