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Via Bufalini, voragine inghiotte camion Ama

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PietroGiovannini Asfalto colabrodo che cede e si apre sotto la pioggia e sottosuolo che non tiene. E se ci passa sopra un mezzo pesante sprofonda. È così che ieri mattina a Tor Pignattara s'è aperta una voragine, una maxi buca larga otto metri e profonda quattro apertasi al centro strada verso il marciapiede in via Leonardo Bufalini, in zona Casilina. Dentro c'è finito un compattatore dell'Ama, in servizio tra via Bufalini e via Errera, rimasto intrappolato con la parte posteriore; coinvolte anche un paio di macchine parcheggiate a bordo strada. Sul posto sono arrivati subito tre squadre di vigili del fuoco e personale dell'Acea per verificare possibili rotture di condotte idriche. La voragine «è stata probabilmente provocata dalla pioggia caduta in questi mesi» hanno reso noto i vigili urbani che hanno isolato la zona. Le infiltrazioni d'acqua infatti avrebbero provocato un dilavamento del terreno sotto l'asfalto creando un "aggrottamento" profondo lasciando senza sostegno il manto stradale. Il peso del mezzo dell'Ama avrebbe così sfondato l'asfalto, provocando anche la rottura di una condotta idrica. Le squadre del pronto intervento Acea, immediatamente sul posto, hanno provveduto ad effettuare le manovre di chiusura della condotta indispensabili per la riparazione del guasto. La società ha inviato un'autobotte in via Leonardo Bufalini in coincidenza del civico 69 e ha ricordato agli utenti il numero verde 800130335 per ulteriori informazioni. In serata il ritorno alla normalità per l'erogazione del flusso idrico. Spettacolari le operazioni di recupero del mezzo Ama. I vigili del Fuoco sono riusciti, grazie anche all'ausilio di un'autogru, ad estrarre e a mettere in sicurezza il compattatore Ama che nella sua parte posteriore era rimasto inghiottito dalla voragine. L'intera zona adiacente alla via è stata transennata e il traffico veicolare deviato in altre strade. «Occorre un piano immediato per recuperare il sottosuolo di Roma» ha dichiarato, in una nota, Luigi Camilloni, presidente dell'Osservatorio sociale. «È indubbiamente un'opera faraonica - ha proseguito Camilloni - ma per non cadere negli stessi fatti di Colonia (Germania) occorre agire subito iniziando con il recupero del suolo e del sottosuolo delle aree a rischio. Molto probabilmente sarà necessario ed indispensabile fare un rilevamento dei vuoti per esempio con il sistema di tomografia elettrica. Risulta inquietante che numerose caditoie sono state interrotte e alcune ditte appaltatrici hanno lasciato dei danni nascosti, provocando parte delle perdite idriche che quasi sempre non affiorano che poi si rivelano la concausa che genera la metastasi delle strade cioè buche e voragini. Bisogna ripristinare i controlli da parte sia del Comune che delle Aziende responsabili delle autorizzazioni concesse ma soprattutto Roma si dia finalmente un programma di recupero del sottosuolo solo dopo aver fatto una fotografia della situazione. Facciamo in modo che dalle parole si passi ai fatti e che quindi il sogno di Roma diventi finalmente una realtà: la gestione ed il recupero del suolo e sottosuolo attraverso la costruzione dei cunicoli intelligenti. Giovanni Montemartini diede le linee guida per il rinnovamento della politica dei servizi essenziali e Nethan le concretizzò. Serve un impulso, un inizio progettuale e se Alemanno dovesse riuscire a questo si potrebbe considerare il nuovo Nathan».

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