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È preoccupato il responsabile dell'Urbanistica capitolina.

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AssessoreCorsini, si aspettava una simile sentenza? «Era nell'aria, del resto avevamo già espresso delle preoccupazioni molto serie, che ora purtroppo ci vengono confermate». Ma cosa accade ora? «La situazione è di una gravità enorme. Non si può credere che il piano regolatore di Roma, sventolato ai quattro venti, abbia subito forzature così rilevanti e sia ora cascato per le procedure non rispettate». Da un punto di vista pratico, la bocciatura del Tar cosa implica? «Significa che la città è priva di ogni copertura urbanistica. Si è annullato il piano regolatore e questo implica la sospensione di tutti i permessi urbanistici, così come tutte le procedure per l'housing sociale. Chi richiede un permesso oggi lo potrà ottenere in base al vecchio piano regolatore, quello del 1962». Voi avete sempre criticato il nuovo piano regolatore, questa può essere l'occasione per rivederlo, no? «Siamo stati e siamo ancora critici nei confronti del piano regolatore approvato da Veltroni ma un conto è rinnovare o introdurre modifiche, un conto è invece azzerare tutto improvvisamente e ricominciare i lunghi procedimenti del piano urbanistico. Significherebbe paralizzare la città per molto tempo». Cosa farete adesso? «Chiederemo immediatamente la sospensione della sentenza del Tar e faremo ricorso al Consiglio di Stato. Valuteremo poi con il sindaco ma credo non ci resti che rimmetterci al forte senso di responsabilità del Consiglio comunale e alla consapevolezza che altrimenti la città si ferma. In questo momento occorre molta responsabilità da parte di tutti». Un'altra emergenza da affrontare, insomma. «Prima il bilancio, poi il condono, ora il Piano regolatore. Non so se è meglio o peggio che ci sia un tecnico a guidare questo assessorato». Sus. Nov.

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