Parisi: troppi incendi della solitudine
Da comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma a responsabile del Corpo in Calabria. Ha preso un baffo in più Guido Parisi. Nella seduta di venerdì il Consiglio dei ministri lo ha promosso da dirigente superiore a dirigente generale. Il prossimo mese sarà nella regione dei suoi genitori, la Calabria. Al Comando provinciale della Capitale è arrivato nel luglio 2005. Insomma, una carriera col turbo: a 51 anni è già ai piani alti dei vigili del fuoco. Contento? «Sicuramente, è una promozione». Dal suo punto di osservazione, qual è la distrazione maggiore dei romani? «Lasciare gli anziani soli. Spesso l'incendio in casa abbiamo visto che è causato dall'anziano che si addormenta in poltrona con la sigaretta accesa. Bisognare stare più vicino a queste persone». Prima della partenza ci dia la notizia: come sono andate le cose nel rogo di Cinecittà, a via Libero Leonardi? «Un'azione forse cominciata per gioco è degenerata nel dramma che sappiamo. Il materiale isolante del primo piano ha alimentato le fiamme». Quali sono state le situazioni da allarme rosso? «A parte il rogo di via Leonardi, nello stesso anno ci sono stati a Ciampino l'atterraggio d'emergenza di un aereo della Ryanair, la piena del Tevere, nel 2007 gli incendi di sterpaglie nell'hinterland romano e degli studi cinematografici di Cinecittà, e l'anno prima l'incidente alla metropolitana». In quell'occasione per la prima volta si è testato il piano di difesa civile? «Sì». Da allora, quali passi in avanti si sono fatti? «Si sono perfezionate le comunicazioni tra superficie e banchina sotterranea con l'uso di ponti radio mobili, si è dato il via delle sale operative sul posto in caso di situazioni di crisi (come nel caso degli allagamenti, ndr) è si passati alla creazione anche di sale di crisi nelle quali vigili del fuoco, polizia e municipale, forze dell'ordine e protezione civile coordinano insieme gli operatori in campo». Qualche rimpianto? «Uno, non aver ultimato il piano casa per i vigili del fuoco». Si spieghi «Dal momento che non è possibile aumentare lo stipendio dei vigili, bisogna dare loro delle agevolazioni. La più importante è la casa, agevolazioni per l'acquisto della prima casa. Con la Regione è stato previsto il primo piano di edilizia residenziale: trenta appartamenti saranno costruiti a La Storta. Ma bisogna procedere con altri progetti a Roma Sud e in altre zone. Ho cominciato l'opera ma non l'ho finita». Se questo è un rimpianto, quali sono le cose di cui è soddisfatto? «L'ufficio stampa: ha saputo dare visibilità al lavoro di tutti. Aver avviato l'automazione del sistema informatico, grazie al quale per esempio si possono seguire la procedura dei certificati antincendio. Aver inaugurato i distaccamenti di Subiaco, Palestrina e Cerveteri. È stato dato grande impulso alla formazione, per cui a seconda delle specialità ciascun vigile del fuoco ne ha seguito almeno uno. È stato aperto il museo del Corpo, lo spazio-mostra per i lavori artistici dei pompieri, dai quadri, alle sculture, fino alla poesia. È nata la Compagnia teatrale, con sei attori, già protagonisti di diversi spettacoli, alcuni inseriti nel cartelloni di palcoscenici seri, come il Teatro delle Muse. Voglio menzionare gli ottimi risultati conseguiti all'estero dalla nostra squadra olimpionica, le convenzioni con vari centri sportivi dove i nostri atleti possono allenarsi. C'è stata Pompieropoli, un modo per avvicinare i bambini al nostro lavoro e renderli consapevoli dei rischi che si possono correre».