Immobili confiscati alla criminalità organizzata Due milioni di euro dalla Regione per riqualificarli
Locomunica il Consiglio regionale del Lazio. «È un atto importante perché permette di utilizzare i fondi previsti dalla Finanziaria regionale», ha dichiarato a margine della seduta la presidente Luisa Laurelli (Pd). «Nel 2008 la Regione Lazio ha stanziato complessivamente 1 milione e 300 mila euro per il recupero, la riqualificazione e il riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati - ha ricordato l'assessore agli Affari istituzionali, enti locali e sicurezza Daniele Fichera - grazie ai fondi previsti nella Finanziaria la cifra arriva a 2 milioni di euro, cui si aggiungono altri 300 mila euro da destinare a iniziative per la legalità da realizzarsi nelle strutture. Quest'anno, quindi, finanziamo non solo gli interventi strutturali sugli immobili confiscati, ma anche le attività che si svolgono attraverso l'utilizzo di quei beni. I destinatari dei contributi saranno i Comuni del Lazio che possono amministrare direttamente il bene, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, le comunità terapeutiche, i centri di recupero e cura di tossicodipendenti». «Potranno essere finanziati progetti di ristrutturazione e riqualificazione di immobili confiscati per utilizzarli a fini sociali o istituzionali, con l'obiettivo di riaffermare la legalità e la diffusione dei valori della convivenza civile e di impiego socialmente utile - prosegue - Il contributo può essere concesso nella misura massima di 100 mila euro per progetto. Finanziamenti potranno essere assegnati, inoltre, a progetti riguardanti attività svolte attraverso l'utilizzo del bene confiscato che favoriscano l'educazione alla legalità e la valorizzazione della loro azione sul territorio, attraverso corsi, visite guidate, campagne informative e realizzazione di eventi a tema che evidenzino la destinazione a fini sociali del bene rispetto alla sua derivazione. In questo caso l'importo massimo del finanziamento ammonta a 15 mila euro per ciascun progetto». «L'aumento del numero di progetti da finanziare a Comuni e associazioni, per attivare nuovi servizi sociali e restituire l'impresa "rubata" a una nuova realtà imprenditoriale che riavvii un'economia legale - ha commentato il presidente Laurelli - è un obiettivo condiviso da tutti i consiglieri della commissione Sicurezza. I beni di "Cosa nostra" devono ridiventare "cosa nostra", come dice Don Ciotti, cioè beni comuni da restituire - attraverso l'utilizzo per scopi sociali, culturali e di impresa sociale - a territori deprivati dalla presenza delle attività e degli interessi delle mafie».