Il Tar: da rifare la gara d'appalto per costruire la «città dell'acqua»
Loha deciso il Tar del Lazio accogliendo il ricorso presentato dalla società «Leonardo Srl», che raggruppa un'Ati di imprese che è stata esclusa dal concorso per la progettazione della «città», che fu invece aggiudicato dalla Tech Ing. Srl. In particolare, i giudici amministrativi della III sezione bis del Tar, hanno disposto «l'annullamento degli atti di gara, tra i quali le sedute dalla Commissione giudicatrice, i due provvedimenti di esclusione dell'odierna ricorrente, l'avvenuta aggiudicazione della gara all'odierna contro interessata». In contestazione la partecipazione alla commissione di un architetto che «non avrebbe potuto far parte della commissione in quanto, nella qualità di soprintendente per i beni culturali e ambientali del Comune di Roma, aveva preso parte al procedimento per l'apposizione del vincolo al velodromo dell'Eur, ossia a un bene rientrante nell'ambito della progettazione che è stata oggetto del concorso in questione». Secondo il Tar «è indubbio» che l'architetto in questione «abbia svolto una funzione amministrativa connessa al contratto in questione», ruoli tra loro «incompatibili». Sull'imposizione del vincolo monumentale sull'area del Velodromo, è pendente un altro ricorso davanti agli stessi giudici amministrativi. Ricorso presentato dalla Aquadrome Srl, società partecipata al 40% dalla Eur spa, costituita per gestire la futura infrastruttura che sostiene che tale imposizione del vincolo non permetterebbe di costruire la prevista «Città dell'acqua e del benessere» sul terreno dell'ex impianto sportivo. Il Velodromo è stato demolito il 24 luglio per ragioni di sicurezza dopo che la struttura era stata posta sotto sequestro. Intanto il progettistia Sergio Talia, titolare dello studio Teching srl, ha annunciato che «proseguirà nelle attività di progettazione, per dare alla cittadinanza una nuova centralità urbana, con una struttura moderna, vivibile ed ecologicamente sostenibile».