Sanità, stop ai politici nelle Asl
.La Giunta della Regione Lazio ha approvato ieri una proposta di legge che cancella lo spoil system. I dg delle aziende sanitarie verranno «pescati» da uno specifico albo regionale, preparato da una Commissione composta da cinque membri (ex giudici della Corte Costituzionale, magistrati a riposo e professori ordinari). Per ogni nomina la Commissione proporrà una terna, poi spetterà al presidente della Regione sceglierne uno come direttore. I primari, invece, saranno nominati da una Commissione composta da cinque dirigenti Asl estratti a sorte. Inoltre sarà istituita presso la presidenza del Lazio la Commissione di garanzia per i controlli sanitari che valuterà l'attività delle Asl. Soddisfatto il presidente Piero Marrazzo: «È un passo in avanti verso la trasparenza, la legalità, ma soprattutto è un passo indietro della politica. Oggi è una giornata che mi fa capire che il tempo lo stiamo usando bene. Ci troviamo di fronte a criteri molto più selettivi per la decisione di chi sarà direttore generale. Si restringerà il potere discrezionale di chi deve decidere». Insomma, i direttori saranno nominati «per merito e non per una scelta politica». Dal canto suo l'opposizione ha presentato una proposta di legge diversa, basata, spiega Donato Robilotta (Socialisti Riformisti), «su verifiche indipendenti e la creazione di un'Authority di controllo sui servizi sanitari che prenda come modello quella nazionale». Il capogruppo di Forza Italia, Alfredo Pallone, fa ironia: «Siamo contenti che oggi Marrazzo si senta sollevato e che abbia finalmente capito di aver sbagliato tutto in questi anni». Non risparmia la stoccata il capogruppo di Rifondazione Comunista, Ivano Peduzzi, che bolla il provvedimento come «un'operazione mediatica».