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Ater, gli appalti finiscono in Procura

Un'immagine di Roma dall'alto

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Stavolta sotto i riflettori della Procura della Repubblica ci sarebbe finita l'aggiudicazione del «servizio di pronto intervento edilizio, canal jet e videoispezione fognature su fabbricati in proprietà o in gestione dell'Ater». L'appalto, aggiudicato circa un mese e mezzo fa e vinto con il ribasso del 17,498% per un importo di 14 milioni 428.402,54 euro è stato contestato da una delle imprese partecipanti al bando, che ha presentato ricorso, mentre uno dei componenti del Cda avrebbe già presentato un esposto alla Procura. I dubbi dei riccorenti sarebbero stati avanzati per le «caratteristiche di servizio inadeguate» delle imprese vincitrici. Un dubbio che chiarirà a questo punto la magistratura. Mentre è ancora su un livello squisitamente politico la bagarre sulle nomine di due dirigenti esterni. Nel particolare, si tratta dell'avvocato Daria Luciani, nominata nel dicembre scorso dirigente del servizio gestione amministrativa e del «padre» del nuovo piano regolatore generale, approvato sotto la giunta Veltroni, Daniel Modigliani, come dirigente del Servizio Nuovi Interventi. Entrambi sono stati selezionati in base a un avviso pubblicato per dieci giorni sul sito dell'Ater Roma. Entrambi sono oggetto di un'interrogazione del consigliere regionale del Pdl, Tommaso Luzzi, alla quale però non è mai stata data risposta. I punti da chiarire sono infatti diversi: periodo e modalità di pubblicazione dell'avviso di selezione; le proposte sarebbero state presentate direttamente alla segreteria generale dell'Azienda e la selezione sarebbe stata effettuata direttamente dal direttore generale. Non solo, sulla procedura adottata e sull'effettiva necessità delle due dirgenze esterne ci sarebbe anche il parere negativo del dirigente d'area. Nell'attesa di una risposta politica in Consiglio regionale, su una vicenda del genere si potrebbe presto muovere anche la Corte dei Conti.

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